ITALIA, UFFICIALE: PRANDELLI E ABETE DANNO LE DIMISSIONI
PRANDELLI - "In undici eravamo in gara e c'erano due squadre che lottavano correttamente su ogni pallone. L'espulsione ha clamorosamente condizionato l'andamento della gara. Al termine della partita, visto che il progetto tecnico è di mia responsabilità, ho detto ad Abete ed Albertini che rassegno le mie dimissioni. Quando un progetto tecnico fallisce, è giusto prendersi le proprie responsabilità. Prima del rinnovo di contratto, c'era la volontà di camuffare i problemi del calcio italiano. Dopo, siamo stati fatti oggetto di aggressioni verbali, siamo diventati un partito politico e ci siamo sentiti trattati come persone che rubiamo i soldi ai contribuenti. È anche per questo che do le dimissioni. Il progetto tecnico è di mia responsabilità, rassegno le mie dimissioni. Quando un progetto tecnico fallisce, è giusto prendersi le responsabilità. Sono dimissioni irrevocabili".
Sul morso di Suarez a Chiellini: "Non era una gara da Rossi: era combattuta, dura e leale. Le immagini di Suarez non le ho viste, ma ho visto i segni che ha Chiellini. Peccato: nel calcio devi saper accettare le sconfitte, ma quando sono determinate da scelte sbagliate, diventa difficile commentare".
Sul calcio italiano: "Ci vuole la volontà da parte di tutti di svoltare: bisogna avere un progetto tecnico che parta dai settori giovanili. Poi, ci vorrebbe più collaborazione da parte dei club, ci vuole amore per la Nazionale. Siamo una delle poche Nazionali che partono senza il supporto dei tifosi, li dobbiamo sempre conquistare partita dopo partita. Quando siamo partiti, quasi ci vergognavamo: insulti, fischi... Non abbiamo più senso patriottico, fischiamo il nostro inno... Dobbiamo tornare ad insegnare i veri valori nei settori giovanili".
Sul gioco della squadra e sulle poche occasioni da gol: "Il progetto tecnico è responsabilità mia quindi mi assumo tutte le responsabilità: se non abbiamo avuto occasioni da gol è perché abbiamo dei limiti tecnici e di qualità. La responsabilità è mia: il progetto tecnico non ha funzionato".
ABETE - "Convocherò un consiglio federale tra venerdì e lunedì, al rientro, ed ho detto anche a Prandelli che spero che lui le ritiri. Al di la del risultato, che ovviamente amareggia tutti, credo che sia stato fatto tutto il possibile visto il livello di competitività del nostro calcio, ho detto anche ad Albertini e Prandelli che andrò in Consiglio Federale con le mie dimissioni irrevocabili, non perché senta delle responsabilità, ma perché voglio favorire un livello di riflessione sulle strategie future della Federazione. Avevo già preso questa decisione prima dell'inizio del Mondiale, qualunque fosse stato il risultato. Spero comunque che il consiglio federale respingerà le dimissioni di Prandelli e che lui receda dalla volontà che ha espresso. L'11 di agosto o appena dopo convocherò l'assemblea per far si che la ripresa del campionato venga fatta con una nuova dirigenza. Chiunque sarà il nuovo presidente federale, avrà tutto il mio appoggio. Me ne vado con l'amarezza del tifoso e con la serenità di aver fatto tutto il possibile".
20.21 Cesare Prandelli, ct della Nazionale, parla dopo l'eliminazione degli Azzurri dai Mondiali del Brasile, in seguito alla sconfitta odierna contro l'Uruguay.
SULL'ARBITRO, LA GARA E L'ELIMINAZIONE - "Assurdo rimanere in dieci in una gara così - spiega ai microfoni Rai e Sky -. L'espulsione di Marchisio ha cambiato la partita. Non ci sono stati falli cattivi e si non puo' condizionare una partita importantissima in questa maniera: l'arbitro l'ha rovinata. L'Italia non supera un girone molto difficile. La prima gara abbiamo fatto bene, la seconda male. Oggi ce la siamo giocata, contro i due attaccanti piu' forti al mondo: l'Uruguay e' forte, ma non ha mai tirato in porta. Ci possono essere stati errori: mi assumo tutte le responsabilita' tecniche".
"Non mi è sembrata un fallo da rosso. Ci sono stati contrasti duri, anche spigolosi, ma nessuno da espulsione. È stata una partita molto equilibrata e bella tatticamente e l'arbitro l'ha rovinata perché quel rosso non c'era. Abbiamo sbagliato la partita contro la Costarica perché alla prima abbiamo fatto bene e la terza l'abbiamo giocata alla pari, ma l'arbitro l'ha rovinata perché non si può tirare fuori un rosso del genere".
SU BALOTELLI: "E' un giocatore che non capisci mai quando sia calmo e quando non lo sia. È un attaccante importante, ma deve dare equilibrio, avevo paura di restare in 10".
SUL FUTURO: "Lavori 4 anni e su un rosso metti in discussione tutto. Faremo delle riflessioni e poi vedremo. Se penso alle dimissioni? Adesso vediamo".