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Prandelli difende Seedorf: 'Al Milan manca la società'. Su Cassano-Balotelli...
SUL MILAN E SEEDORF - La squadra più in difficoltà in campionato è il Milan ed è finito nel tritacarne Seedorf. Grande giocatore, uomo molto intelligente, forse un po’ inesperto da allenatore. Si può essere giocatori la domenica e il martedì essere sulla panchina di una squadra di serie A.?
"Io ho grande stima e considerazione per Seedorf, perché ha dimostrato di saper avere una grande personalità, una grande capacità nel gestire certe situazioni e sono convinto che è finito il tempo in cui un allenatore può determinare il tutto. Se le cose non vanno tanto bene molto probabilmente manca anche il supporto di altri elementi che potrebbero essere, oltre i calciatori, anche la società. Se la società è forte, è presente, l’allenatore ha meno responsabilità, meno problemi da affrontare e quindi sono convinto che le capacità e le qualità di Seedorf siano indiscutibili".
Poi magari anche i giocatori fanno la differenza. Avere calciatori che non sono proprio di prima fascia ha messo probabilmente in difficoltà Seedorf.
"Dipende dalle aspettative, siamo sempre al punto di domanda. Se pensi che una squadra possa fare delle cose straordinarie e poi nella realtà dei fatti non riesci a farle è ovviamente una grande delusione. Se invece parti pensando che gli obiettivi debbano essere minimi e poi strada facendo puoi alzare l’asticella, allora tutto è possibile. È una squadra che ha dovuto cambiare in corsa e quindi non è facile trovare gli equilibri di squadra".
SU CASSANO, TOTTI E BALOTELLI - Parlando dei singoli: Cassano, prevarrà una scelta di natura tecnica o la salvaguardia della tranquillità del gruppo?
"Con Antonio abbiamo fatto due anni belli dal punto di vista dei risultati. Abbiamo fatto un ottimo Europeo, poi abbiamo deciso di “provare” altri giocatori, poi certi si sono un po’ fermati. Lui in questi mesi sta dimostrando di avere una grande condizione, di star bene anche a livello psicologico, e quindi le scelte saranno dettate solo ed esclusivamente da un punto di vista tecnico. Dal punto di vista comportamentale se c’era qualcosa da dire o da chiarire lo abbiamo fatto al tempo giusto. Le valutazioni saranno solo ed esclusivamente tecniche".
In un’intervista pubblicata recentemente Francesco Totti si è detto disponibile alla convocazione. Ci sono possibilità che venga aggregato o no?
"A me fa enormemente piacere che un grande campione, uno dei più grandi del dopoguerra, che tuttora gioca, dia la possibilità al CT di eventualmente pensare a lui. Questo per me è un atto di grandissima considerazione, quindi i grandi campioni hanno anche i momenti giusti per mandare i messaggi. Prima dell’infortunio Totti aveva una condizione fisica straordinaria, ora la sta ritrovando. Lui ha detto che ovviamente si deciderà eventualmente solo dopo aver verificato la condizione fisica, quindi non è solo un discorso tecnico, perché da un punto di vista tecnico Totti è inattaccabile. L’età è quella che è, anche se sta dimostrando di reggere i ritmi, ma in Brasile c’è qualcosa di più. Valuteremo la condizione fisica".
Mario Balotelli sta tenendo nascosto il suo talento per il Brasile o c’è qualche problema?
"Non lo so, forse tutti abbiamo grandi aspettative. Tutti pensano che Balotelli ogni volta che prende la palla debba fare qualcosa di straordinario o di impensabile. Io quello che posso suggerire a Mario è che deve fare il minimo e soprattutto avere un grande rispetto per tutti quelli che girano intorno a lui, a quelli che lavorano con lui. Quando un giocatore in campo è generoso gli si può perdonare tutto. Se vuole un consiglio in questi ultimi mesi deve solo pensare ad essere generoso nei confronti della gente, e basta".
SUL BRASILE E I MONDIALI - Brasile terra del calcio, quindi grande sogno, però anche paese difficile per il clima, per le distanze, non si preannuncia un mondiale comodo. Avrebbe preferito un posto meno romantico ma più comodo?
"No, io dico che il Brasile è il Brasile, quando mai può capitare di fare un Mondiale in Brasile con l’Italia? Quindi va bene. Le situazioni critiche ci sono, però è un paese straordinario, un paese che vive di calcio, che ha sempre dimostrato di essere molto accogliente e rispettoso, anche se troveremo probabilmente delle tensioni sociali, perché abbiamo vissute l’anno scorso queste esperianza. Partiamo comunque con grandissimo entusiasmo, nonostante le difficoltà".
SU MATTEO RENZI - Un obiettivo da raggiungere ce l’ha anche Matteo Renzi, Lei da fiorentino d’adozione ha conosciuto bene il Premier Matteo Renzi. Che bilancio dà di queste sue prime settimane di lavoro?
"Nessun bilancio ma grandissima fiducia, considerazione e stima, perché penso che possa essere la persona giusta per risolvere tutti i nostri problemi".
Più difficile per lui alle prese con i problemi dell’Italia o per Lei al Mondiale?
"Penso che quando si parla di Italia, dei problemi sociali, della gente, bisogna essere molto seri. Il calcio è un divertimento, anche se ci sono 60 milioni di CT, resta comunque un gioco".
SUGLI STAGE DELLA NAZIONALE E LE NOVITA' - Ci sono stati e ci saranno stage con valutazioni anche di giocatori della Serie B. Vuol dire che per il Brasile c’è un gruppo di base ma qualche nuova realtà può ancora emergere in questi mesi?
"Siamo stati soddisfatti dei tre giorni fatti a Roma con questi ragazzi, c’erano 6-7 ragazzi della Serie B interessantissimi. Dobbiamo renderci conto che fra poco saranno loro i protagonisti della maglia azzurra perché le percentuali sono abbastanza spietate, il 38-40% solo di italiani che giocano nel nostro campionato, quindi dobbiamo per forza di cose pensare al futuro. I giochi non sono fatti, ci sono ancora dei posti liberi, e sono convinto che stimolando un po’ tutti possiamo poter scegliere anche non solo sotto l’aspetto tecnico, ma anche sotto l’aspetto fisico".
I CT della Nazionale sono stati sempre amati, ma anche contestati per alcune scelte, invece il dato che è emerso è che lei è un CT amato, benvoluto, che fa sempre scelte condivise. Che effetto le fa? Questa cosa sarà decisiva nel pensare di restare alla guida della Nazionale?
"Mi vien da dire facciamo tutti gli scongiuri, aspettiamo le convocazioni del Brasile, fin qui è andata abbastanza bene, ma sicuramente troveremo molte critiche per le prossime convocazioni: è giusto che sia così, siamo 60 milioni di CT della Nazionale in Italia, quindi non sono solo. Per quanto riguarda il mio futuro, la cosa che mi inorgoglisce è che la Federazione stia pensando di propormi un prolungamento di contratto a prescindere dai risultati del Brasile. Questo vuol dire che per la prima volta c’è un messaggio straordinario, cioè che non si guarda ai risultati, ma a quello che si è fatto e che si potrebbe fare. Quindi da parte mia c’è la volontà di dare la disponibilità, ci troveremo e ne parleremo nei dettagli".