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    Pradè al Milan? Giovanni Galli a CM: 'Prima i rossoneri tornino a scovare i talenti in giro per il mondo'

    Pradè al Milan? Giovanni Galli a CM: 'Prima i rossoneri tornino a scovare i talenti in giro per il mondo'

    • Luca Cellini

    Nelle ultime ore, fra i dirigenti accostati al Milan in sostituzione dell'attuale amministratore delegato rossonero Adriano Galliani, si è fatto anche il nome dell'attuale d.s. viola Daniele Pradè. "Per parlare del momento attuale sul mercato del Milan, bisogna evidenziare come si stia assistendo ad un cambiamento di filosofia aziendale" – ha spiegato a Calciomercato.com uno che il club rossonero lo conosce bene come l'ex portiere Giovanni Galli. "Se prima l'Italia era fra i primissimi paesi in termini di calciomercato, terra dove i procuratori facevano la fila per proporti i loro assistiti, oggi proprio gli operatori di mercato vanno prima in campionati magari meno attrattivi, ma piu' ricchi, come quello cinese, quelli arabi o americani. Il Milan prima i giocatori se li vedeva servire su un piatto d'argento ed invece ora deve fare lavoro di scouting come fanno gli altri club".

    Sul ruolo dell'attuale ad milanista: "Galliani prima aveva maggior potere d'acquisto perchè il portafoglio che gli consegnava Berlusconi permetteva certe spese, da tre anni a questa parte, un po' per le conseguenze economiche della causa persa contro De Benedetti, un po' per le vicende giudiziarie che hanno investito l'azionista di maggioranza del Milan, si è dovuto vendere prima di comprare. L'ultimo vero giocatore acquistato con un tecnico che andato a visionarlo personalmente fu Pato, con Ancelotti che viaggio' fino al Brasile per assistere dal vivo a due gare del Santos. Inutile cambiare operatore di mercato, parlare di Pradè o Fenucci al posto di Galliani, se non si spiega alla gente la differente politica aziendale e non si costruisce una struttura di uomini che facciano il lavoro preliminare che poi porti all'eventuale chiusura delle trattative".

    Chiusura dedicata all'attualità rossonera e al giocatore più controverso del momento, Mario Balotelli: "Non è lui che fa la differenza nel Milan, anche se, per le caratteristiche tecniche che ha, dovrebbe fare molto di più. I leader nel Milan sono sempre stati quelli che parlavano di meno, come Baresi che diceva tre parole l'anno o Maldini che ne diceva cinque. E' così anche per tutte le squadre: guardate chi è il vero leader nella Fiorentina, Gonzalo Rodriguez e Pizarro, due che rifuggono dallo star system mediatico e che ci mettono la faccia in campo e nello spogliatoio". 

     

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