Juventus FC via Getty Images
Pogba sorride e fa sperare la Juve: ci sono solo due possibilità
La nota a margine della notizia: Pogba che sorride, dopo un anno di dolore, pensieri cattivi, musi lunghi e destini contrari. Pogba che si mette al lavoro, prima degli altri, come chi vuole prendere una rincorsa lunga. Ne ha bisogno. Non tanto dal punto di vista fisico. Lo sappiamo: non cambia nulla. Ne ha bisogno per rimettere in funzione quei meccanismi della testa che poi - a loro volta - fanno funzionare i muscoli. I muscoli di Pogba. Tappe di un calvario.
Il refrain dell’anno scorso è stato: Houston, abbiamo un problema. Ne aveva sempre uno, Pogba. Ha giocato sei spezzoni di partite in campionato. Ha buttato via un anno della sua carriera, tra illusioni e delusioni, costeggiando sempre quell’abisso definitivo che per ogni calciatore significa una cosa sola: è ancora o no un cavallo di razza? Paul ha trent’anni. Gli infortuni che ha avuto nelle ultime stagioni - e ne ha avuti, bastava andare a controllare lo score con il Manchester United - hanno minato quella frazione di carriera che è la maturità.
Il Pogba che ricordiamo - il Pogba migliore - è un ragazzo, un talentuoso ragazzo che sembrava davvero poter spaccare il mondo. Poi la sua storia si è inceppata, incrinata, inquinata dai tanti stop. Però - e lo ripetiamo - Pogba ha trent’anni. E’ arrivato ad un punto in cui o risorge o abbandona. O torna ad avere un ruolo centrale nella Juventus, oppure lo vedremo incamminarsi sul viale del tramonto. Altre possibilità non ce ne sono.
I tifosi juventini che ancora conservano il ricordo del miglior Pogba, confidano in questa ripartenza. Aspettano un segno, una scintilla, un passo. I tifosi juventini che invece si sono arresi all’evidenza temono - o forse già sanno - che il meglio è passato, e non può tornare più.
Hanno tutti ragione, nessuno ha ragione. Quel che sarà di Pogba lo sa solo Pogba. Lo sa la sua testa, lo sanno i suoi muscoli. A noi che guardiamo - al netto della fede - resta solo da sperare che sia ancora capace di incollare la sua figurina al vecchio album. Per il bene suo, per il bene della Serie A. E di chi sa che sono i campioni a impreziosire questo gioco.