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  • Juve, Pogba è all'ultimo bivio: o risorge o col calcio di livello ha chiuso

    Juve, Pogba è all'ultimo bivio: o risorge o col calcio di livello ha chiuso

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Oggi, in assoluta solitudine, e con sette giorni di anticipo rispetto ai compagni, Paul Pogba comincia gli allenamenti in vista della stagione juventina. E’ certamente lodevole che il francese, dopo un anno di quasi completa inutilizzazione, voglia risarcire la Juventus per quanto lo paga e per quel che da lui si aspettano tifosi, compagni e allenatore. Come, di sicuro, è stato visto con favore (ma non so quanto dalla dirigenza), il fatto che si sia negato alle sirene dell’Arabia Saudita. Avrebbe guadagnato di più, però il tema, oggi non sono i soldi, ma ben altro: tornare a giocare o decidere di smettere.

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    Non che Pogba l’abbia mai detto e, credo, neppure pensato. Tuttavia deve essere chiaro, anche se crudele, che questa sarà la stagione della sua completa resurrezione o dell’addio. Certo, volendo, Pogba può ancora trascinarsi tra la panchina e il campo per qualche stagione, ma in ogni caso la sua apparirebbe per quel che è: una fine precoce. Si capisce allora perchè Pogba cominci prima e, almeno nella sua testa, voglia chiudere per ultimo. L’obiettivo è ripartire in gruppo, essere al pari dei compagni, non costituire solo un’alternativa per i titolari.

    Un Pogba efficiente sarebbe una manna per la Juve perché, al di là di ogni considerazione sul singolo, consentirebbe ad Allegri di schierare un centrocampo di forza fisica e tecnica: Pogba, Locatelli o Fagioli, Rabiot. Se, poi, davvero arrivasse anche Milinkovic Savic, il salto di qualità sarebbe compiuto. Ma Pogba viene prima tutto. Non è un uomo solo, ma stavolta deve farcela da solo.

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