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    Pjaca, spetta a te dimostrare che la Juve non ha tradito la meglio gioventù

    Pjaca, spetta a te dimostrare che la Juve non ha tradito la meglio gioventù

    • Gianluca Minchiotti
    Il 2017 sarà l'anno di Marko Pjaca. Lo pensa Massimiliano Allegri, lo pensano tanti juventini. Sul talento croato classe 1995 a inizio stagione c'erano aspettative importanti, solleticate da quanto visto agli Europei (ah, quei supplementari con il Portogallo...), aspettative poi confermate da alcuni sprazzi intravisti fra fine estate e inizio autunno. Poi, improvviso, è arrivato il grave infortunio condito da giallo (frattura del perone? Infrazione?) e polemica sull'asse 'medico' Croazia-Vinovo. E ora si riparte. 

    La Juve nell'estate della diaspora 2015 (via Tevez, Vidal, Pirlo) aveva inaugurato un nuovo ciclo puntando sui giovani campioni (Pogba, Morata, Dybala). Nell'estate del 2016 è arrivata poi una parziale correzione di rotta in ottica conservatrice (via Pogba e Morata, dentro Pjanic e Higuain), con Pjaca (accanto a Dybala) come avanguardia residua di una 'meglio gioventù' bianconera.

    Ora tocca davvero a lui, al classe 1995 di Zagabria, cercare di lasciare il segno. Stop and go: dopo l'infortunio, Pjaca vuole imporsi. Perché il 2017 deve essere il suo anno.    

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