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PIT STOP: Ferrari, tra ibride, Purosangue e i dubbi di Elkann FOTOGALLERY
UNA FERRARI VERSO IL FUTURO - Una Ferrari che guarda avanti, dunque, con John Elkann, presidente, il primo della famiglia Agnelli a coprire questo incarico. Suo nonno, l’avvocato, dopo un incontro con il Drake decise di acquisire il 50% del Cavallino: “La mia famiglia ha il privilegio di contribuire alla storia Ferrari da 50 dei suoi 70 e oltre anni di storia. Quando, il 18 giugno 1969, Enzo Ferrari incontrò mio nonno a Torino per suggellare questa partnership unica, si venne a creare un rapporto speciale. Non ero ancora nato ma nel corso degli anni successivi ho preso coscienza della profonda importanza di Ferrari per la mia famiglia e il mio Paese, l’Italia. Per me è un onore parlare qui oggi e avere al mio fianco Piero Ferrari”.
RICORDANDO L’INSEGNAMENTO DI MARCHIONNE - Dopo lutti e tanto dolore, dopo Sergio Marchionne. La Ferrari volta pagina: “Ci sono diciotto milioni di super ricchi nel mondo — ha spiegato il direttore commerciale di Ferrari, Enrico Galliera — la nostra quota non supera lo 0,05%, possiamo raddoppiarla conservando l’aspetto inimitabile del nostro marchio”. La Ferrari, gestita attraverso Exor, la holding della famiglia Agnelli, si è gettata nelle mani del nuovo ceo Louis Camilleri, svelando l’indirizzo ibrido del 60% della gamma che verrà proposta dal 2021; tra le altre novità ci sarà un Purosangue, un cavallo di razza, non sarà un suv ma avrà la capacità di far provare l’emozione di viaggiare a bordo di un veicolo unico. Non verrà realizzata alcuna versione elettrica (per ora…) e neppure la guida autonoma è contemplata. Tutto questo servirà a realizzare 5 miliardi di euro di fatturato che consentiranno di apportare tra 1,8 e 2 miliardi di utile operativo, perché il Cavallo vuole ancora galoppare.