Calciomercato.com

  • Getty Images
    PIT STOP: Ferrari e Kimi, inutile essere competitivi quando non serve più FOTO

    PIT STOP: Ferrari e Kimi, inutile essere competitivi quando non serve più FOTO

    • Luca Talotta
    La Ferrari ha vinto il Gran Premio di Formula 1 degli Stati Uniti grazie a Kimi Raikkonen, tornato al successo a cinque anni di distanza dalla sua ultima vittoria, ottenuta un lustro fa alla guida di una Lotus. Belle notizie, per una SF71-H che si è dimostrata competitiva su un circuito comunque importante. Peccato che la stagione sia ormai compromessa: perché il Mondiale Piloti è ormai chiuso, con il successo di Lewis Hamilton per il quale manca solo la matematica che potrebbe arrivare ormai ad ogni gara; e quello Costruttori che potrebbe ancora riservare sorprese, ma in via del tutto remota.

    FERRARI COMPETITIVI DOPO UN MESE DI VUOTO ASSOLUTO - E’ bello rivedere la Ferrari competitiva, ma bisogna essere onesti ed ammettere che ormai non se ne sentiva più la necessità e il bisogno: tutto compromesso, dopo un mese di sonore scoppole. È cominciato tutto con il Gran Premio d’Italia a Monza del 2 settembre scorso; ed è proseguito, senza interruzioni di sorta, anche nelle gare di Singapore (16 settembre), Sochi (30 settembre) e Suzuka (7 ottobre). Sfide dove la Ferrari ha dovuto soccombere, di fronte al predominio della Mercedes e di Hamilton, senza poter dire la sua a causa anche di errori dei singoli, fossero Vettel o i meccanici. E quindi è inutile che ora si inneggi alla rinascita, ad una Ferrari capace finalmente di rialzare la testa; anche perché il successo, oltretutto, è venuto per mani di quel Kimi Raikkonen pilota con la valigia, voglioso di chiudere bene e dimostrare a tutti che, forse, la scelta in casa Cavallino poteva essere discussa.

    UN’INUTILE COMPETITIVITA’ - competitività tecnica che riemerge dopo un buco nero assurdo, che ha segnato un’intera stagione cominciata con grosse aspettative e chiusa, ancora una volta, da secondi. Un caso o no, proprio nel weekend di Monza, quello dell’inizio del periodo nero, si decise per l’avvicendamento tra Raikkonen e Leclerc, con Kimi retrocesso in Sauber. A posteriori forse è fin troppo facile far dietrologia, ma è indiscutibile che qualcosa sia successo. Mancanza di serenità, forse; o semplice appagamento e voglia di competizione che va scemando. Di certo Vettel, che doveva rappresentare l’emblema, per l’ennesima stagione, della Ferrari, è in netta crisi. E chissà che l’anno prossimo non possano addirittura cambiare le gerarchie. 
     
     Image gallery
     Image gallery
     Image gallery
     Image gallery
     Image gallery
     Image gallery
     Image gallery
     Image gallery
     Image gallery
     Image gallery
     Image gallery
     Image gallery
     Image gallery
     Image gallery
     Image gallery
     Image gallery
     Image gallery
     Image gallery
     Image gallery

    Altre Notizie