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PIT STOP: Ferrari e Kimi, inutile essere competitivi quando non serve più FOTO
FERRARI COMPETITIVI DOPO UN MESE DI VUOTO ASSOLUTO - E’ bello rivedere la Ferrari competitiva, ma bisogna essere onesti ed ammettere che ormai non se ne sentiva più la necessità e il bisogno: tutto compromesso, dopo un mese di sonore scoppole. È cominciato tutto con il Gran Premio d’Italia a Monza del 2 settembre scorso; ed è proseguito, senza interruzioni di sorta, anche nelle gare di Singapore (16 settembre), Sochi (30 settembre) e Suzuka (7 ottobre). Sfide dove la Ferrari ha dovuto soccombere, di fronte al predominio della Mercedes e di Hamilton, senza poter dire la sua a causa anche di errori dei singoli, fossero Vettel o i meccanici. E quindi è inutile che ora si inneggi alla rinascita, ad una Ferrari capace finalmente di rialzare la testa; anche perché il successo, oltretutto, è venuto per mani di quel Kimi Raikkonen pilota con la valigia, voglioso di chiudere bene e dimostrare a tutti che, forse, la scelta in casa Cavallino poteva essere discussa.
UN’INUTILE COMPETITIVITA’ - competitività tecnica che riemerge dopo un buco nero assurdo, che ha segnato un’intera stagione cominciata con grosse aspettative e chiusa, ancora una volta, da secondi. Un caso o no, proprio nel weekend di Monza, quello dell’inizio del periodo nero, si decise per l’avvicendamento tra Raikkonen e Leclerc, con Kimi retrocesso in Sauber. A posteriori forse è fin troppo facile far dietrologia, ma è indiscutibile che qualcosa sia successo. Mancanza di serenità, forse; o semplice appagamento e voglia di competizione che va scemando. Di certo Vettel, che doveva rappresentare l’emblema, per l’ennesima stagione, della Ferrari, è in netta crisi. E chissà che l’anno prossimo non possano addirittura cambiare le gerarchie.