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  • Pirola: "Perché ho scelto l'Olympiacos e le prospettive dell'Italia Under 21 agli Europei"

    Pirola: "Perché ho scelto l'Olympiacos e le prospettive dell'Italia Under 21 agli Europei"

    Lorenzo Pirola, difensore dell'Olympiacos e capitano della Nazionale italiana Under 21 che si appresta a giocare gli Europei di categoria, ha parlato a Cronache di spogliatoio

    ESPOSITO - "Giocare con Pio non mi fa strano… negli ultimi anni ho condiviso il campo più con lui che con Sebastiano! E poi lo conoscevo fin da quando era più piccolo, avendo un bel rapporto con suo fratello con cui uscivo spesso, e venivano anche Pio e Salvatore di conseguenza. Sono felicissimo per il percorso che sta facendo allo Spezia, è un bravissimo ragazzo: seguo sempre la Serie B e sta facendo benissimo, in un campionato che non è mai facile, l’ho fatto anche io per due anni e posso dirvi che non è mai semplice". 

    GNONTO E KOLEOSHO - "Avere due esterni che giocano in Inghilterra ci dà caratteristiche che in Italia mancano un po’, quindi partendo dalla tipologia di calcio inglese, che è molto veloce e box to box, ci dà elementi diversi che il mister può sfruttare in base alla partita che dobbiamo affrontare".

    NDOUR - "Un compagno di cui ho sempre sentito parlare e che mi ha colpito positivamente è Ndour, l’ho conosciuto un anno e mezzo fa all’inizio di questo biennio, dopo che aveva vinto l’Europeo Under-19. Se ne parlava tanto, avevo visto quello che è stato il suo percorso, e poi venendo dal PSG era molto chiacchierato, ma non lo avevo mai guardato in partita. Mi ha proprio impressionato a livello fisico e tecnico, è sempre cresciuto tantissimo, infatti adesso è arrivato alla Fiorentina e per un 2004, che è uno dei più giovani, non è semplice imporsi e giocare praticamente tutte le partite. Il centrocampo è sicuramente il reparto più esperto. Penso anche a Casadei, che adesso è in Nazionale maggiore. Abbiamo tanta scelta".

    EURO UNDER 21 - "Le Nazionali che si qualificano all’Europeo Under-21 sono tutte forti, perché sono solo 16, infatti dopo i gironi si va subito ai quarti. Vogliamo andare avanti: mi piacerebbe affrontare nuovamente Cherki della Francia, è impressionante. Vorrei riaffrontarlo e magari farlo faticare contro di noi. Probabilmente sono loro la squadra più difficile da affrontare, hanno calciatori in top-club mondiali. Da capitano il sogno è alzare il trofeo. Soprattutto perché negli altri due bienni, che ci hanno portato agli altri due Europei, guardando la rosa non abbiamo fatto bene come avremmo dovuto, potevamo arrivare in fondo al torneo e non ce l’abbiamo fatta. Sicuramente adesso che sono i miei ultimi mesi in Under-21, essendo il capitano e avendo fatto tutta la trafila delle giovanili, sarebbe il coronamento del percorso giovanile".

    SCELTA OLYMPIACOS - "Lo scorso anno a Salerno è stato abbastanza disastroso. Possiamo dirlo, si è visto. Mi avevano comprato l’estate precedente, quindi ero di loro proprietà, ma avevo capito che quest’anno avrebbero voluto fare un po’ di rivoluzione, quindi vendere i calciatori che potevano portar loro più soldi. Mi si è presentata quest’occasione all’Olympiacos, il mercato in Italia era bloccato perché solitamente si anima verso metà agosto, e dopo che mi hanno spiegato il progetto e dimostrato che puntavano molto su di me, sono rimasto colpito e mi sono detto: ‘Passerai da una retrocessione a giocarti l’Europa League e il campionato nella squadra più importante del Paese’. Dopo averci pensato, dato che non è una tappa classica per un ragazzo italiano, ero molto contento dell’opportunità: dopo 7 mesi posso dirti che sta andando molto bene ed è stata la scelta migliore che potessi fare. Non si ha la sfera di cristallo, ma mi sono messo in gioco con la forza di accettare questa nuova avventura, e ho avuto ragione".

    CAMPIONATO GRECO - "Sono partite importanti, avete visto il Panathinaikos contro la Fiorentina in Conference League, ha rischiato la qualificazione. Noi siamo usciti con il Bodø/Glimt, purtroppo avevamo compromesso tutto con l’andata terminata 3-0, e anche il PAOK ha fatto un percorso europeo. Quindi la lotta tra le prime è agguerrita e complicata. La nostra bravura nella regular season è stata non inciampare con le più piccole, come hanno fatto le nostre competitor, contro squadre chiuse e che aspettano il tuo errore".

    ALL'INTER CON CONTE - "Quando sono andato in prima squadra, ero il più piccolo insieme a Esposito e Agoumé. Ho iniziato il ritiro a Lugano, non pensavo neanche mi avrebbero chiamato: l’ho saputo tre giorni prima. Avevo 17 anni ed ero lontanissimo da quel livello di preparazione e qualità. Si vede che ho fatto una buona impressione, perché sono rimasto per tutta la stagione insieme a loro e scendevo in Primavera per giocare. La cosa che mi ha impressionato è che chiedeva e pretendeva da tutti lo stesso livello, da Brozović che era uno inamovibile, fino a chi non giocava mai, se tu ti allenavi con loro dovevi andare a quel livello, non è che diceva ‘Ha 17 anni, gliela faccio passare, pretendo meno’. Voleva da tutti il massimo, anche sull’alimentazione, gli orari, la palestra. Tutto".

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    limort...
    limort...

    ha scelto l'Olimpiacos perché in Italia se non sei straniero non giochi.

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