Redazione Calciomercato

Milanmania: Allegri il migliore dopo Conte. Paratici senza Marotta ha combinato guai, Ibra esce di scena

Andrea Longoni
4 ore fa
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Siamo arrivati ormai verso fine marzo e qui il tempo stringe. Eh sì, perché bisogna ricostruire il Milan della prossima stagione, sperando che non vengano commessi gli errori della scorsa estate e degli ultimi anni: bisogna ribaltare tutto, con scelte da non sbagliare.

Il ruolo del direttore sportivo è importantissimo: dev’essere scelto in tempi brevissimi, perché siamo già in un mese cruciale. Presto che è tardi, verrebbe da dire. Un Club già oggi deve programmare la prossima stagione, sapere chi sarà il tecnico, chi confermare a livello di rosa, chi far partire e chi puntare. Ricordo ad esempio che Maignan, anni fa, fu bloccato proprio in questo periodo. Bisogna fare in fretta: ds e allenatore, sperando che sia il primo a scegliere il secondo (la sensazione è che alla fine deciderà Furlani). Sotto sotto, spero ci sia già la quadra nella testa della Ad, anche se non ancora comunicata.

Oggi Paratici e Allegri più avanti degli altri. Il dirigente non mi esalta: c’è un Paratici con Marotta e un Paratici senza Marotta, che ha combinato guai. Non stravedo nemmeno per Allegri, ma in questa situazione societaria e ambientale, può essere il migliore, dopo Conte.

Registriamo anche un allontanamento di Ibrahimovic dal mondo Milan, ufficialmente per influenza. La verità è che dopo il viaggio negli States di Furlani, lo svedese è stato ridimensionato. Questa, dopo tanto tempo, potrebbe essere la prima buona notizia. Perché, parliamoci chiaro, riavvolgiamo il nastro e non possiamo che constatare un operato molto deludente. Ha fallito clamorosamente nel tema spogliatoio: non ha portato ordine, anzi, sono stati molteplici gli episodi negativi del gruppo squadra. Ha fallito anche a livello di comunicazione, con dichiarazioni quasi sempre ‘discutibili’, per usare un eufemismo. A livello pratico non ha portato benefici, neanche nelle scelte. Quindi, un Ibra che esce di scena o che viene messo ai margini, potrebbe limitarne i danni e rappresentare un punto di ripartenza. Lo abbiamo toccato con mano, Ibra è inadeguato al ruolo: servirebbero altri cambiamenti profondi, ma iniziamo ad accontentarci, forse, di questo…

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