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    Pirlo: 'Champions e addio Juventus'

    Pirlo: 'Champions e addio Juventus'

    "Se vinciamo la Champions League, potrei andare via". Andrea Pirlo scuote la Juventus alla vigilia del primo round contro il Real Madrid. Il regista bianconero ha dichiarato in un'intervista pubblicata da tutti i tre quotidiani sportivi nazionali: "La Juve sarà il mio ultimo club in Italia, alzare la Coppa sarebbe il coronamento di un sogno, qualcosa di incredibile, il miglior modo per chiudere il mio ciclo qui a Torino. Futuro negli Stati Uniti? La Major League Soccer è una soluzione, ma per il momento non c'è nulla e ho in testa solo la Juve. Andrò avanti a giocare finché avrò la stessa voglia di allenarmi tutti i giorni". 

    PAPA' CARLO - "Ancelotti per me è come un padre, mi ha cambiato la carriera reinventandomi davanti alla difesa. Il nostro è un passato importante, abbiamo vissuto insieme momenti indimenticabili. Il Real Madrid è il più grande club del mondo, ma abbiamo il 50% di possibilità di passare il turno. Si può fare, dovremo essere accorti, ma soprattutto spavaldi. Non abbiamo niente da perdere, allora andiamo con la testa libera a inseguire il nostro sogno. Ce la giocheremo alla pari, fino alla fine. È vero, nel 2006 avevo fatto già tutto col Real Madrid, mi voleva Capello. Alla fine decisi invece di rinnovare col Milan e in quella stagione vincemmo la Champions. No, sono davvero felice della mia carriera, e non mi mancano Premier o altri campionati, ho vestito le maglie dei tre più grandi club italiani". 

    DA CONTE AD ALLEGRI - "Nessuna sorpresa per me, quando abbiamo iniziato la stagione ci siamo guardati negli occhi e in tutti noi c'era la voglia di chiarire all’esterno quanto fosse forte il nostro gruppo. Volevamo dimostrare di essere campioni veri e allo stesso tempo c'era il desiderio di dare ragione alla società anche sulla scelta del tecnico. Siamo maturati molto in questi anni, l'esperienza internazionale è servita a tutta la squadra in generale. Nelle tre stagioni con Conte ci mancava ancora qualcosa, forse non eravamo pronti, mentre quest'anno siamo cresciuti strada facendo, consapevoli di poter dire la nostra. Giochiamo un bel calcio, senza paure o timori reverenziali. Non ho mai avuto problemi con mister Allegri. Quando stavo bene, ho sempre giocato, poi decisi di andare via dal Milan perché cercavo nuove motivazioni e sentivo la necessità di rimettermi in gioco. Nella Juve ho trovato emozioni e obiettivi in abbondanza, è stata la scelta giusta, perfetta". 
     


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