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    La Juve chiama, Dybala risponde: 'Sarebbe il massimo giocare con Pirlo in Champions'

    La Juve chiama, Dybala risponde: 'Sarebbe il massimo giocare con Pirlo in Champions'

    La Juventus chiama, Paulo Dybala risponde presente. L'attaccante argentino del Palermo ha dichiarato in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "La mia findanzata Antonella vorrebbe che tornassi in Argentina, visto che studia Economia e commercio a Buenos Aires e, almeno fino alla laurea, non si potrà muovere da lì. Ma sa che per ora non sarà possibile. Non abbiamo ancora pensato alle nozze, siamo molto giovani e ne abbiamo di tempo. Un giorno vorrei andare al Boca Juniors, la squadra per cui faceva il tifo mio papà Adolfo, morto 5 anni fa. Una passione che aveva trasmesso pure a me, ma anche per questo c'è tempo". 

    ITALIA IN CHAMPIONS - "Giocare la coppa più importante d'Europa è il sogno di tutti, ma ci sono anche squadre importanti nel mondo che non partecipano. Però mi piacerebbe, non lo nego. Non parlo una parola di inglese o francese, ma questo non vuol dire perché quando arrivai a Palermo non conoscevo l'italiano e credo d’averlo imparato bene abbastanza in fretta. Giocare con uno come Pirlo alle spalle? Certo, con un regista come lui tutto è più semplice, soprattutto per un attaccante. Pirlo riesce a rendere semplici anche le cose più difficili. Avete visto ad esempio contro il Monaco, all’andata, da una sua geniale giocata è nato il rigore che ha deciso la partita, è stato bravo anche Morata a conquistare la profondità, ma l’invenzione è scaturita da Pirlo. Siamo già d’accordo con i compagni, andremo a mangiare la pizza in un ristorante con la tv per seguire la Juve. Penso che la squadra di Allegri un gol in trasferta lo fa e quindi per me è favorita. Se va bene a Montecarlo, immagino che sia una delle candidate principali, ma penso che tutte quelle che arrivano in semifinale possano vincere la Coppa. Andare a giocare in una squadra che ha vinto 4 scudetti è un vantaggio o uno svantaggio? Sia l’uno sia l’altro. Un vantaggio perché la Juve è una squadra mai sazia e con la sua fame potrebbe arrivare a metterne in fila anche 10, di scudetti. Ma può anche essere uno svantaggio, se le concorrenti, stanche di arrivare dietro, si attrezzassero a dovere. Io con Ibrahimovic al PSG? Parliamo di uno dei più forti attaccanti del mondo, un altro che può rendere la vita semplice ad un compagno di reparto, bravo com’è a impegnare da solo mezza difesa avversaria. Lo ammetto, sono molto affezionato all’Italia che mi ha reso famoso e mi piacerebbe restare qui in Serie A". 

    CIFRE - "Zamparini chiede 50 milioni? Il presidente è da sempre un mio ammiratore, forse l'unico a credere in me anche quando tutti gli altri mi criticavano e dicevano che non valevo i soldi spesi per portarmi in Sicilia (12 milioni di euro, ndr). Lo ringrazio per la fiducia che mi ha sempre accordato. E' giusto che lui ora cerchi di guadagnare il massimo dalla mia cessione, fa il suo lavoro, come io faccio il mio in campo. Spero solo che se domenica a Parma gioco male, non mi sottraggano 10 milioni di valutazione, portandola di nuovo a 40 milioni di euro. Ma io a queste cose non voglio pensare. Se l'anno prossimo dovessi fare gol contro il Palermo non esulterei, questa sarà sempre casa mia e non farei mai un torto simile a tutti quelli che mi hanno voluto bene". 

    NAZIONALE - "Con il ct Martino abbiamo parlato di tutto. A cominciare dalla mia vecchia squadra, l'Instituto di Cordoba, dove ho cominciato la carriera e dove lui ha anche allenato. Mi ha dato qualche consiglio. La sua visita a Palermo mi ha fatto piacere, non ne sapevo nulla, mi hanno avvertito della sua presenza in tribuna quando già ero negli spogliatoi e mi stavo cambiando. Per fortuna ho giocato una buona partita, peccato solo per quella traversa che mi ha negato il gol, ma io sono felice anche quando faccio segnare gli altri compagni, l’importante è che vinca il Palermo, poi se faccio gol sono felice il doppio, naturalmente. La Coppa America si gioca il prossimo giugno, fra un paio di mesi, forse è ancora troppo presto per me. Sono un ragazzino, considerato soprattutto che ci sono tanti giocatori molto forti che hanno sgobbato parecchio per conquistarsi quel posto, consapevoli di non potersi addormentare neanche un attimo, altrimenti qualcun’altro potrebbe scalzarli. E’ vero che ci sono miei coetanei che hanno già il posto in nazionale, ma io posso anche aspettare, miro alle qualificazioni per il Mondiale del 2018". 

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