Pirlo, calcio liquido? Macché: difesa e contropiede in stile Trap, è una Juve Anni 80
Contro la Roma, Pirlo ha calato la sua squadra nel passato. Altro che innovazioni, altro che modernità. E’ stata una Juve da Anni 70 oppure 80, quella che abbiamo visto. E, sia chiaro, non è un’offesa o una critica, bensì un elogio. Dell’intelligenza, dell’arguzia, anche dell’umiltà. Qualità di cui era dotatissimo Trapattoni, che di quel gruppo di campioni era l’allenatore, quasi mezzo secolo fa. In dieci anni, il Giuan ha avuto un gran numero di fuoriclasse e spesso li ha esaltati proprio con il gioco di rimessa, sfruttando le caratteristiche di alcuni di loro (pensiamo all’imprendibile Boniek, al rapidissimo Paolo Rossi ma anche a Cabrini, e a Platini che poteva mettere loro la palla sul piede a distanze siderali).
Il motto della Juve di oggi è stato fatto proprio dal club bianconero, non a caso, in quell’epoca: vincere non è importante, è l’unica cosa che conta. Un pensiero bonipertiano, trasferito sul campo dal Trap: freghiamocene dell’estetica, conta battere tutti. Difesa e contropiede, un’arte e non un motivo di vergogna. E non è nemmeno scontato che questo modo di fare calcio sia meno spettacolare di altri, anzi. Un marchio che avrebbe accompagnato anche la Nazionale alla conquista del Mondiale nell’82.
Qualche tempo dopo, Platini avrebbe detto: “Avremmo potuto prenderci gli stessi scudetti e gli stessi trofei, ma giocando meglio”. Ovviamente non c’è controprova e, per non correre rischi, Boniperti e Trapattoni hanno preferito andare sul sicuro, divertendosi a vincere. Come Pirlo contro la Roma. Perché devo rischiare di perdere per provare a batterli con il calcio liquido? Seguiamo il Trap e portiamo a casa questi tre punti così importanti. E se Ronaldo ogni tanto dice “siamo troppo bassi”, pazienza. Anche Platini bofonchiava, però alla fine alzava le coppe.
@steagresti