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Pippo Russo: limitare le retrocessioni, è guerra tra Federcalcio e Ligue 1
La federazione presieduta da Noël Le Graët avrebbe dovuto ratificare la riforma in occasione dell’Assemblea Generale tenuta a Nimes lo scorso 20 giugno (LEGGI QUI). E invece, in quella circostanza, la FFF ha deciso di rinviare a dicembre la discussione sulla riforma della Ligue 1. Una dilazione che di fatto significa quantomeno lo slittamento del nuovo format dei campionati alla stagione 2016-17, poiché sarebbe impensabile mantenere l'incertezza sul numero delle retrocesse (e delle promosse dalla Ligue 2) fin quasi alla conclusione dei gironi d’andata dei tornei che stanno per iniziare. E certo la mossa della federazione non è il massimo dello stile. Infatti Thiriez la prende malissimo. E convoca un consiglio d’amministrazione della LFP per il 9 luglio, da cui scaturisce uno stringato comunicato ufficiale pubblicato sul sito ufficiale della LFP: viene ribadito che la Lega va avanti col piano di limitare a due le retrocessioni a partire dalla stagione 2015-16, e che s'appresta ad apportare la modifica del caso all'articolo 511 del suo regolamento (LEGGI QUI). È una dichiarazione di guerra, e le mosse successive sono conseguenti. Il 23 luglio il Comitato Esecutivo della FFF affonda, e stavolta in modo esplicito, il nuovo format (LEGGI QUI). E ciò avviene a dispetto delle minacce lanciate da Thiriez durante un'intervista rilasciata a L'Equipe (LEGGI QUI).
Del resto, di motivi per essere nervoso il presidente della LFP ne ha parecchi. Di recente si è trovato al centro di più d'una tempesta (LEGGI QUI), e il consenso attorno alla sua figura è ai minimi termini. Per lui questa battaglia è una questione di sopravvivenza. Per questo decide di avanzare un ricorso al Consiglio di Stato, segnalando quello che ritiene un abuso di potere da parte della Federazione. Una mossa di segno uguale e contrario a quella dei club di Ligue 2, che in Consiglio di Stato hanno presentato un ricorso contro l'abuso di potere della LFP (LEGGI QUI). Dunque lo scontro si proietta ormai ai massimi livelli, tanto da mettere in imbarazzo il Segretario di Stato allo Sport, Thierry Braillard. Che intervistato da RTL prova a glissare sul tema, limitandosi a dire che non sia necessario di andare in Consiglio di Stato per risolvere il caso (LEGGI QUI). Imbarazzo più che giustificato. Fra meno di un anno la Francia ospiterà i Campionati Europei. E rischia di arrivarci esibendo il sistema calcistico più scassato e litigioso del mondo.
@pippoevai