Pippo Russo: il Sistema Pozzo e quel Quindici che porta in Lussemburgo
Dopo oltre un mese di silenzio, il sito Football Leaks ha ripreso le pubblicazioni. Ha cambiato url pur mantenendosi sulla piattaforma Livejournal (la vecchia football-leaks.livejournal.com è stata sostituita da footballleaks.livejournal.com), e ha ricominciato a mettere in rete documenti riservati sul mondo del pallone portoghese e sulle sue connessioni col calcio e la finanza internazionali. Materiale sempre molto interessante. E nel mezzo di quella lunga lista salta fuori un documento che riguarda il Sistema Pozzo, cioè il gruppo di club calcistici di cui è proprietaria la famiglia che da quasi trent’anni controlla l’Udinese. Del Sistema Pozzo fanno parte anche il Granada e il Watford. Il club spagnolo è parte del documento che qui viene riportato, e per quanto riguarda quello inglese i sospetti sono quasi certezze.
Gli altri nomi che ricorrono nel documento appartengono a soggetti dei quali in questi mesi ci si è occupati in abbondanza: il Porto, il calciatore franco-algerino Yacine Brahimi e il solito fondo Doyen Sports Investments. Ma ce n’è un altro che è una novità assoluta, meno noto ma estremamente significativo: quello dell’avvocato ticinese Raffaele Riva. Stesso nome e stesso cognome di un avvocato ticinese Raffaele Riva che risulta iscritto dal 2001 all’albo dei fiduciari ticinesi, nonché da tre anni presidente esecutivo del Watford e della società controllante, la Hornets Investments Limited (LEGGI QUI). Al documento qui analizzato, Calciomercato.com ha lavorato in sinergia coi due colleghi ticinesi Massimo Schira e Mauro Spignesi, redattori della rivista settimanale Il Caffè che oggi pubblica due articoli sulla vicenda (LEGGI QUI e QUI). Uno dei due articoli è dedicato ai trascorsi dell’avvocato Raffaele Riva col Bellinzona calcio. Un’avventura condotta assieme al collega Rossano Ruggeri attraverso la PromoSport 2000, società lussemburghese che nel 2006 entrò nel club ticinese. Il Bellinzona fallirà nel 2009 dopo 109 anni di storia, ma ciò avverrà dopo che Riva e Ruggeri saranno usciti dall’assetto proprietario del club ticinese.
Veniamo ai fatti, che partono da un affare di calciomercato del quale ci si è occupati a più riprese: il trasferimento di Yacine Brahimi dal Granada al Porto. Un affare sul quale il ruolo di Doyen Sports Investments è stato e continua a essere molto pesante. Per scorrere le puntate precedenti vi rimando a articoli scritti nel corso di quasi un anno e mezzo (LEGGI QUI e QUI). Ci si limita a dire che nell’estate del 2014 il Porto ha venduto a Doyen l’ottanta per cento di Brahimi a 5 milioni, e che a giugno 2015 ne ha ricomprato il trenta per cento a 3,8 milioni. Con effetto paradossale: mentre qualsiasi club al mondo che valorizzi un giocatore ne monetizza la valorizzazione, il Porto la paga. Più Brahimi aumenta il suo valore di mercato grazie alle prestazioni disputate con la maglia dei Dragões, più si fa salato il prezzo che i Dragões devono pagare a Doyen per ricomprare le quote del giocatore. Benvenuti nel meraviglioso mondo delle TPO.
Adesso, grazie al documento pubblicato da Football Leaks (LEGGI QUI) si scopre che a margine del trasferimento di Brahimi dal Granada al Porto ci fu un passaggio perlomeno curioso. Si tratta di un accordo stipulato fra Doyen e Fifteen Securitisation SA, una società con sede legale in Lussemburgo. Come PromoSport 2000. La Fifteen, come si legge dal testo, risulta essere proprietaria del cento per cento dei diritti economici su Brahimi. E il Granada? Ma andiamo avanti e guardiamo l’oggetto dell’accordo. Viene specificato due volte nel documento, dapprima al punto D del paragrafo “Background”, e poi al punto 3.1 del paragrafo “Object of the agreement”. Leggendo questi punti si scopre che Doyen accetta di pagare 3 milioni di euro a Fifteen, che quella cifra è “indipendente e addizionale” rispetto ai 6,5 milioni pagati dal Porto per prendere Brahimi, e che motivi di quel pagamento sono “la cessione dei diritti economici al Porto” e “l’aver promosso e accettato il Porto, rispetto a altri club, come nuovo club del giocatore”. No comment. Ma non è ancora tutto. Perché dalle prime righe del documento si legge che il rappresentante legale di Fifteen Securitiation SA è un avvocato chiamato Raffaele Riva. Sarà mica un caso di omonimia? Se mai lo fosse, sarebbe davvero diabolico. Tanto più che un documento rintracciato dal bravo Matteo Pedrosi segnala che l’avvocato Raffaele Riva amministratore di Fifteen Securitisation SA è residente a Rancate, Ticino (LEGGI QUI). Proprio come il Raffaele Riva presidente di Hornets Investments e Watford (LEGGI QUI). Quanti avvocati Raffaele Riva ci saranno a Rancate? E quante altre sorprese potrebbe riservarci il Sistema Pozzo?
Pippo Russo
@pippoevai