Pippo Russo: mercato ragionato 3, ombre sul futuro del Milan
Prosegue la nostra analisi dedicata all’impatto del calciomercato sui club della serie A. Quanto sono stati impiegati i nuovi arrivati? E qual è la diversa propensione di ogni squadra a inserire le forze fresche? Oggi ci occupiamo di Empoli, Fiorentina, Frosinone, Genoa e Milan.
EMPOLI - Con la partenza di Maurizio Sarri si è chiuso un ciclo per il club toscano. E quello nuovo affidato a Marco Giampaolo passa anche per un rinnovamento da calibrare. Da questo punto di vista, le prime sette giornate di campionato sono state innanzitutto di adattamento reciproco fra le varie componenti: l’allenatore, il gruppo dei veterani, i nuovi arrivati. L’utilizzo di questi ultimi è stato soggetto a una serie di scelte e ripensamenti che hanno visto quasi tutti i nuovi salire e scendere nella graduatoria delle preferenze. Fa eccezione il portiere Skorupski, giunto in estate dalla Roma e fin qui presente per tutti i 630 minuti di campionato. Sul polo opposto si trova Luca Martinelli, difensore classe 1988 rientrato in estate a Empoli dopo una stagione a Novara. Per lui alla prima giornata, 23 agosto nella gara contro il Chievo, arriva l’esordio assoluto in A: 90 minuti in una gara persa malissimo. Poi panchina alla seconda, il 30 agosto al Meazza contro il Milan, e il 7 settembre giunge il trasferimento a titolo definitivo al Messina, Lega Pro. E in questa traiettoria condotta senza mezzi termini, dall’élite del calcio italiano alla terza serie, c’è parecchio di questa prima fase di campionato empolese, specie nella gestione dei nuovi. Un procedere a tentoni che ci poteva stare, sia pur con qualche stranezza. Per esempio, c’è il caso di Andrea Costa, ex Parma. Soltanto 10 minuti, da subentrato, nelle prime quattro gare; e poi 270 minuti filati nelle ultime tre gare. Opposto l’esempio del brasiliano Ronaldo, arrivato dalla Pro Vercelli: 3 spezzoni di gara, di cui uno da titolare, 104 minuti nelle gambe e tanta panchina. Dietro Skoruspki il più presente è Zambelli, ex Brescia: 5 gare di cui 4 da titolare per 361 minuti. A quota 4 gare, assieme a Costa, troviamo Paredes e Livaja: giunti a torneo iniziato, hanno totalizzato rispettivamente 196 e 95 minuti. Guardando i tabellini si scopre che a partire dalla quinta di campionato, gara persa in casa contro l’Atalanta, Giampaolo ha fatto un ricorso più deciso ai nuovi arrivi: in quell’occasione ne sono stati schierati 6, exploit ripetuto nella gara vinta prima della sosta contro il Sassuolo. E in questa fase hanno trovato spazio giocatori che fin lì erano stati ai margini: Maiello (2 gare, 61 minuti), Krunic (90 minuti contro gli emiliani, dopo sei panchine) Buchel (1 gara, 42 minuti) e Bittante (14 minuti a Frosinone). Mai impiegati restano soltanto il portiere di riserva Pelagotti, rientrato in estate dal Pisa, e il difensore Camporese, arrivato assieme a Bittante dalla Fiorentina. E poi ci sono due X File, entrambi classe 1992: l’albanese Dermaku, giunto in A dopo quattro campionati al Melfi (adesso in Lega Pro), e il serbo Cosic, ex Frosinone. Mai convocati. Qualcuno saprebbe spiegare il why e il because? Per quanto riguarda i saldi relativi ai nuovi, essi hanno occupati 33 impieghi su 98, il 33,6%. Nettamente più bassa la quota dei minuti giocati: 1923 su 6930, il 27,7%.
FIORENTINA - Parola d’ordine: rotazione. È il principio gestionale che Paulo Sousa ha imposto al suo gruppo. E inizialmente pareva che un’applicazione radicale potesse disorientare i giocatori. Invece fin qui i risultati hanno dato ragione al tecnico portoghese: la Fiorentina è in testa al campionato, ha vinto 6 partite su 7, e a partire dal secondo tempo contro il Bologna ha preso anche a sciorinare un gran calcio. Per quanto riguarda la gestione dei nuovi, soltanto uno di loro ha giocato tutte le partite: si tratta di Kalinic, che però ne ha iniziate 3 dalla panchina totalizzando 454 minuti. Dietro di lui, con 5 gare, Roncaglia (rientrato dal Genoa, 404 minuti) e Astori (391 minuti). A quota 4 partite si assestano tre uomini di centrocampo: Vecino, rientrato da Empoli e in ascesa (294 minuti), Mario Suarez, che ha giocato le prime quattro e poi basta, dunque è in discesa (specie dopo i battibecchi col tecnico a Carpi: per lui 227 minuti), e Blaszczykowski (259 minuti). Per Rebic (93 minuti) e Verdù (28 minuti) 2 gare a testa. Sempre panchina per Sepe, designato come portiere di coppa, e nessuna convocazione per Bakic, rientrato dallo Spezia e infortunato in precampionato. Non pervenuto Baez, mai convocato. Gli impieghi dei nuovi sono 37 su 98, il 37,7%. I minuti giocati sono 2401 su 6930, il 34,6%.
FROSINONE - Delle tre neopromosse è quella che meno ha fatto acquisti per affrontare il salto di categoria. Se questa sia una scelta azzeccata lo sapremo a fine stagione, ma di certo si può dire che fra le matricole quella guidata da Roberto Stellone sia quella con maggiore identità e meno soggetta a alti e bassi di rendimento. Fra i nuovi arrivati, alcuni sono stati fatti oggetto di un uso intensivo: il portiere Leali ha giocato tutti i 630 minuti di campionato, il difensore Rosi si ferma a 616 a causa di una sostituzione nel finale della gara d’esordio contro il Torino, e l’altro difensore Diakité ha giocato i primi 540 minuti di campionato per poi saltare la settima gara contro la Lazio. A 6 gare si piazza anche Tonev, che però mette insieme un numero di minuti nettamente inferiore: 263. Ne ha giocati di più Chibsah con una partita in meno: 357. Alta la quota di minuti per Pavlovic: 356 in 4 partite. Sono 4 le partite anche per Longo e Verde, due giocatori dai quali forse ci si aspettava qualcosa di più: per loro i minuti giocati sono rispettivamente 182 e 35. Chiude la lista il cileno Castillo, proveniente dal Mainz: per lui 2 presenze, di cui una dall’inizio allo Juventus Stadium, per 89 minuti complessivi. Mai impiegato il portiere di riserva Gomis. Per quanto riguarda i saldi, ai nuovi sono spettati 45 impieghi su 98, il 45,9%. I minuti da loro giocati sono 3066 su 6930, il 44,2%.
GENOA - Si tratta del club che negli ultimi anni ha avuto la più vorticosa attività di mercato fra tutti quelli della serie A. La consuetudine si conferma, ma almeno fin qui ciò non è bastato per dare a Gasperini un gruppo consistente in termini numerici. La squadra rossoblù, causa una serie d’infortuni, è quella che regolarmente iscrive meno giocatori a referto. I nuovi che sono almeno transitati in rossoblù, durante questo scorcio di stagione, sono 14. Compreso Cofie, rientrato dal Chievo e subito girato al Carpi. In termini d’impiego spicca Cissokho, che senza l’espulsione per somma d’ammonizioni nella gara dell’Olimpico contro la Lazio avrebbe probabilmente messo insieme 630 minuti. Si ferma invece a 6 partite e 506 minuti. Stesso numero di partite per Ntcham e Capel, che cumulano rispettivamente 469 e 381 minuti. In particolare, lo spagnolo è stato protagonista di un caso di subentro e sostituzione nella stessa partita. È successo nella prima gara di campionato a Palermo. Per Pandev, 5 partite, 355 minuti e un’espulsione. Stesso numero di partite per Dzemaili, ma con un numero inferiore di minuti: 286. A 4 partite troviamo Tachtsidis, che però mette insieme solo 99 minuti. Gakpe e Diogo Figueiras hanno collezionato 3 partite a testa e, rispettivamente, 184 e 133 minuti. Solo panchina per il portiere di riserva Ujkani, e nessuna convocazione per l’infortunato di lungo corso Munoz. E poi ci sono Sakho e Ansaldi. Mai convocati. Chi ha notizie di loro scriva a redazione@calciomercato.com. Riguardo ai saldi, gli impieghi dei nuovi sono stati 42 su 98, il 42,8%. Nettamente più elevata la quota dei minuti giocati: sono 2498 su 6930, il 63%.
MILAN - Un mercato controverso, pieno di attese rimaste in gran parte insoddisfatte. I risultati del campo fin qui danno un giudizio negativo. Sono scesi sempre in campo Bacca e Luiz Adriano: 7 gare a testa, con 498 minuti giocati per il primo e 530 per il secondo. Con loro è entrato in competizione Balotelli, giunto in chiusura di mercato. Per lui, 4 partite e 230 minuti. La rotazione del terzetto si presenta come uno dei problemi più difficili da gestire per Mihajlovic, che però ne ha da fronteggiare pure altri. Per esempio, quello di una difesa che subisce troppo, e in cui spiccano due nuovi che hanno già subìto un’espulsione a testa. Uno è Rodrigo Ely, che si è fatto cacciare già alla prima di campionato a Firenze. L’ex avellinese ha collezionato 3 gare e 171 minuti. Un cartellino rosso anche per Romagnoli, uno degli acquisti più costosi dell’estate. L’espulsione si è registrata a Marassi contro il Genoa. Il curriculum stagionale lascia pensare che senza quel rosso Romagnoli avrebbe giocato tutti i 630 minuti di torneo fin qui disputati, e invece si ferma a 492. Molto impiegato uno degli acquisti che più hanno lasciato perplessa in estate la tifoseria milanista: Kucka. Al suo attivo 5 gare e 304 minuti. Per l’altro ex genoano, Bertolacci, 4 gare e 300 minuti. Chiude la lista Nocerino, rientrato alla base e impiegato per i primi 45 minuti contro l’Empoli alla seconda di campionato. Poi stop. Mai convocato Niang, gravemente infortunato in precampionato. Solo panchina o tribuna per Mauri. Le cifre riflettono un mercato disorganico, condizionato dalla scarsa chiarezza sul futuro della società. Per quanto riguarda i saldi, gli impieghi dei nuovi sono stati 37 su 98, il 37,7%. I minuti giocati sono 2570 su 6930, il 37%.
Pippo Russo
@pippoevai