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Pippo Russo: Il Corriere dello Sport sia Official Partner dei suoi lettori
ITALIA, SEI FORTE!
Vi aspettereste di trovare un titolo del genere sul sito ufficiale della Federazione Italiana Gioco Calcio. E invece lo leggete sulla prima pagina del Corriere dello Sport-Stadio di stamattina. E in fondo tra una fonte e l’altra poco cambia, perché dalla lettura dell’edizione del CorSport andata in edicola ieri abbiamo scoperto che il quotidiano del Gruppo Amodei è diventato Official Partner della Figc. Accordo valido fino al 2018, sulla base di uno scambio di risorse non dichiarato. L’annuncio era stato dato con grande pompa il giorno prima, nel corso di un’iniziativa pubblica che ha visto radunato nella sede del quotidiano lo stato maggiore federale e altri pezzi di classe dirigente pallonara italiana.
A questo meeting il giornale di ieri ha dedicato le prime cinque pagine, con tanto d’intervista col presidente federale Carlo Tavecchio. Il quale ne ha approfittato per mandare a dire al mondo intero che lui si ricandida, altro che presidente debole. Del resto, come egli stesso si premura di precisare, gode di ottima salute dato che tuttora gioca a Calcio a 5. Mica bau-bau micio-micio. Ovviamente il giornale ha dedicato a questo annuncio la prima pagina di ieri, e almeno su questo nulla da dire. Si trattava di una notizia in esclusiva. Qualcosa in più da dire ci sarebbe invece sul titolo anodino di stamani, e soprattutto su questa operazione di partnership con la Federcalcio che il gruppo editoriale ha stretto attraverso la sua testata di punta. E da operatori dell’informazione ci si deve legittimamente chiedere: è una cosa sana e opportuna? È normale che un organo d’informazione stringa un rapporto di partnership con un soggetto sul quale sarebbe tenuto a informare e che, nel caso in cui fosse necessario, dovrebbe pure indagare o sottoporre a critica?
Si dirà che in materia d’informazione ormai abbiamo visto di tutto, e dunque anche di peggio rispetto a un’operazione di partnership fra una testata sportiva di diffusione nazionale e la principale federazione sportiva di un Paese. Dissento. Sia perché se prendessimo per buona questa linea di ragionamento finiremmo per giustificare qualsiasi promiscuità fra stampa e potere, sia perché ho sempre ritenuto che un organo d’informazione sia tenuto a avere un solo “official partner”: il lettore. E poiché non mi riuscirebbe proprio concepire che il Corriere della Sera possa un giorno diventare Official Partner della Regione Lombardia, o che La Repubblica lo diventi del Ministero dell’Interno, non capisco quali benefici possa portare al lettore la official partnership fra Corriere dello Sport-Stadio e Figc. Contenuti esclusivi? Notizie di prima mano? Ricchi premi e cotillons? Al momento non è dato sapere. Piuttosto, penso che in presenza di una partnership del genere bisogni guardare non tanto ai contenuti esclusivi, quanto ai contenuti esclusi.
Giusto per fare un esempio, in questi giorni i telegiornali e intere paginate dei quotidiani d’informazione ospitano notizie e approfondimenti sulla vicenda Infront e sul ruolo dominante che la società guidata dal nipote di Blatter ha sul calcio italiano. Le cronache di oggi riportano la notizia di presunti versamenti illeciti fatti dal cosiddetto advisor della Lega di A a alcuni club, ciò che se corrispondesse a verità avrebbe avuto l’effetto di falsare la competizione con altri club non beneficiati da questo canale finanziario. Ebbene, se sfogliate il Corriere dello Sport-Stadio mandato in edicola oggi dovrete fare una gran fatica per trovare qualcosa su questo tema. Leggendo l’edizione fiorentina mi è toccato arrivare a pagina 17 (diciassette!) per trovare un articoletto di spalla, circondato da un pezzo sul possibile mercato del Milan e da un’intervista rilasciata dal ds del Carpi, Sean Sogliano. E anche la confezione dell’articolo, ve la raccomando. Occhiello: “Indagini in corso”. Titolo: “Diritti tv: è battaglia di comunicati”. Catenaccio: “Infront: la nostra azienda sta collaborando con l’Autorità”.
Tutto molto neutro e sbrigativo, e con premura di dare voce alla versione di Infront. Che, per chi l’avesse dimenticato, è da un anno advisor della nazionale azzurra. Un altro partner, molto più che official, della Figc. È a spettacoli del genere che i lettori del Corriere dello Sport-Stadio devono prepararsi da qui al 2018? Intanto oggi la pagina 8 del giornale è dedicata alla partnership fra il giornale e la federazione. Una foto di giocatori in maglia azzurra che si abbracciano, corredata dallo slogan: “Siamo tutti fatti della stessa fede”. Domanda: ma se domani mattina o fra una settimana Tavecchio dovesse fare un’altra sparata in stile “Opti Poba che mangiava le banane prima di venire in Italia”, il Corriere dello Sport-Stadio come si porrà davanti al suo Official Partner? Saranno sempre “tutti fatti della stessa fede”?
@pippoevai
Vi aspettereste di trovare un titolo del genere sul sito ufficiale della Federazione Italiana Gioco Calcio. E invece lo leggete sulla prima pagina del Corriere dello Sport-Stadio di stamattina. E in fondo tra una fonte e l’altra poco cambia, perché dalla lettura dell’edizione del CorSport andata in edicola ieri abbiamo scoperto che il quotidiano del Gruppo Amodei è diventato Official Partner della Figc. Accordo valido fino al 2018, sulla base di uno scambio di risorse non dichiarato. L’annuncio era stato dato con grande pompa il giorno prima, nel corso di un’iniziativa pubblica che ha visto radunato nella sede del quotidiano lo stato maggiore federale e altri pezzi di classe dirigente pallonara italiana.
A questo meeting il giornale di ieri ha dedicato le prime cinque pagine, con tanto d’intervista col presidente federale Carlo Tavecchio. Il quale ne ha approfittato per mandare a dire al mondo intero che lui si ricandida, altro che presidente debole. Del resto, come egli stesso si premura di precisare, gode di ottima salute dato che tuttora gioca a Calcio a 5. Mica bau-bau micio-micio. Ovviamente il giornale ha dedicato a questo annuncio la prima pagina di ieri, e almeno su questo nulla da dire. Si trattava di una notizia in esclusiva. Qualcosa in più da dire ci sarebbe invece sul titolo anodino di stamani, e soprattutto su questa operazione di partnership con la Federcalcio che il gruppo editoriale ha stretto attraverso la sua testata di punta. E da operatori dell’informazione ci si deve legittimamente chiedere: è una cosa sana e opportuna? È normale che un organo d’informazione stringa un rapporto di partnership con un soggetto sul quale sarebbe tenuto a informare e che, nel caso in cui fosse necessario, dovrebbe pure indagare o sottoporre a critica?
Si dirà che in materia d’informazione ormai abbiamo visto di tutto, e dunque anche di peggio rispetto a un’operazione di partnership fra una testata sportiva di diffusione nazionale e la principale federazione sportiva di un Paese. Dissento. Sia perché se prendessimo per buona questa linea di ragionamento finiremmo per giustificare qualsiasi promiscuità fra stampa e potere, sia perché ho sempre ritenuto che un organo d’informazione sia tenuto a avere un solo “official partner”: il lettore. E poiché non mi riuscirebbe proprio concepire che il Corriere della Sera possa un giorno diventare Official Partner della Regione Lombardia, o che La Repubblica lo diventi del Ministero dell’Interno, non capisco quali benefici possa portare al lettore la official partnership fra Corriere dello Sport-Stadio e Figc. Contenuti esclusivi? Notizie di prima mano? Ricchi premi e cotillons? Al momento non è dato sapere. Piuttosto, penso che in presenza di una partnership del genere bisogni guardare non tanto ai contenuti esclusivi, quanto ai contenuti esclusi.
Giusto per fare un esempio, in questi giorni i telegiornali e intere paginate dei quotidiani d’informazione ospitano notizie e approfondimenti sulla vicenda Infront e sul ruolo dominante che la società guidata dal nipote di Blatter ha sul calcio italiano. Le cronache di oggi riportano la notizia di presunti versamenti illeciti fatti dal cosiddetto advisor della Lega di A a alcuni club, ciò che se corrispondesse a verità avrebbe avuto l’effetto di falsare la competizione con altri club non beneficiati da questo canale finanziario. Ebbene, se sfogliate il Corriere dello Sport-Stadio mandato in edicola oggi dovrete fare una gran fatica per trovare qualcosa su questo tema. Leggendo l’edizione fiorentina mi è toccato arrivare a pagina 17 (diciassette!) per trovare un articoletto di spalla, circondato da un pezzo sul possibile mercato del Milan e da un’intervista rilasciata dal ds del Carpi, Sean Sogliano. E anche la confezione dell’articolo, ve la raccomando. Occhiello: “Indagini in corso”. Titolo: “Diritti tv: è battaglia di comunicati”. Catenaccio: “Infront: la nostra azienda sta collaborando con l’Autorità”.
Tutto molto neutro e sbrigativo, e con premura di dare voce alla versione di Infront. Che, per chi l’avesse dimenticato, è da un anno advisor della nazionale azzurra. Un altro partner, molto più che official, della Figc. È a spettacoli del genere che i lettori del Corriere dello Sport-Stadio devono prepararsi da qui al 2018? Intanto oggi la pagina 8 del giornale è dedicata alla partnership fra il giornale e la federazione. Una foto di giocatori in maglia azzurra che si abbracciano, corredata dallo slogan: “Siamo tutti fatti della stessa fede”. Domanda: ma se domani mattina o fra una settimana Tavecchio dovesse fare un’altra sparata in stile “Opti Poba che mangiava le banane prima di venire in Italia”, il Corriere dello Sport-Stadio come si porrà davanti al suo Official Partner? Saranno sempre “tutti fatti della stessa fede”?
@pippoevai