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Pippo Russo: il Barcellona chiude a fondi, Raiola e Mendes. E' proprio così?
Un modello di rosa anti-Mendes. Titolava proprio così un articolo (leggi QUI ) sul Barcellona pubblicato ieri dal quotidiano spagnolo Sport. Oggetto del pezzo erano i (non) rapporti intrattenuti dal club catalano non soltanto col boss di Gestifute, ma in generale con tutti quelli che nell’infografica vengono definiti “tiburones” del calciomercato globale. Cioè gli “squali”, termine che in italiano suona negativo e invece nelle lingue iberiche (“tubarões” in portoghese) ha una valenza un po’ più neutra, poiché indica quei soggetti che sono stati capaci di conquistare una posizione dominante nel loro campo.
Nell’articolo si sostiene che nessuno dei grandi soggetti oligopolisti del calciomercato attuale è in affari col Barcellona. E nell’illustrare questa verità non si poteva non partire da colui che in questo momento è l’uomo più potente del calcio globale, il super-agente portoghese che muove calciatori e denaro a proprio piacimento. Dei calciatori in rosa al Barça, nessuno risulta affiliato a Gestifute. Una considerazione che viene fatta anche a proposito di altri grandi attori e agenzie che marcano una presenza ingombrante sul mercato dei calciatori. Lo schema presentato da Sport mette in fila le cinque principali agenzie di “gestione delle carriere” (formula adesso in voga), per valutare quanto queste siano presenti nel gruppo blaugrana attraverso i loro assistiti. La conclusione è che nella squadra catalana non vi siano calciatori riconducibili a quelle agenzie. Un dato che viene messo a paragone con quanto succede al Real Madrid, e presentato come un ulteriore argomento a suffragio del Modello Barcellona come caso virtuoso.
Ma guardando bene i nomi e gli intrecci salta fuori qualche dettaglio in contraddizione con la tesi del giornale. In cima alla lista delle agenzie risulta la citatissima Mondial Sport Management and Consulting, retta da Costantin Dumitrascu, a proposito della quale è il caso di sciogliere un equivoco. Essa risulta la prima per valore di mercato, stimato sulla base degli affari realizzati nel 2015: 958 milioni. E tuttavia sarebbe un grossolano errore ritenere che questa agenzia abbia un peso maggiore di Gestifute, o di Stellar Group, nonostante queste ultime realizzino un volume inferiore d’affari. E lo sbaglio sta proprio nel prendere il volume d’affari come indicatore, senza curarsi di dettagli più significativi. Per capire, basta scorrere la lista dei calciatori catalogati come assistiti da Mondial (clicca QUI). Troverete nomi che nel corso del tempo sono stati accostati a Gustavo Mascardi, a Doyen, ai fratelli Cosentino, a Kia Joorabchian, allo stesso Mendes, e a tanti altri ancora.
E se ne ha conferma dal fatto che la lista degli assistiti di Mondial contraddica in un punto l’infografia presentata da Sport. Il riferimento è a Rafinha, il cui manager viene indicato dal quotidiano spagnolo nel padre Mazinho. Ebbene, nella pagina di Transfermarkt dedicata a Mondial Sport Management and Consulting trovate anche il nome di Rafinha nella sterminata lista dei calciatori assistiti. Dove sta il mistero? Nessun mistero. Vista dall’esterno, Mondial Sport Management and Consulting dà impressione di essere un’agenza di pura intermediazione, utilizzata da molti agenti per le ragioni che ritengono. Ma è bizzarro pensare che questo soggetto abbia una forza politica comparabile a quella di Mendes. O di altri soggetti che non appaiono nei primi cinque posti della graduatoria fotografata da Sport, ma cionondimeno hanno un potere nel governare le dinamiche del mercato che soltanto uno stolto si sognerebbe di mettere in dubbio: mi riferisco a personaggi come Pini Zahavi, il citato Kia Joorabchian, Mino Raiola. C’è qualcuno sano di mente pronto a sostenere che Dumitrascu sia più potente di questi qui? È la capacità di muovere il mercato o di “crearlo” a determinare un profilo da “tiburones”, e non certo il volume d’affari.
Fatta questa precisazione, resta il fatto che il Barça sia davvero quasi estraneo al rapporto con gli squali del calcio mercato. Quasi. Perché sarà anche vero che non vi sia traccia di Mendes nella rosa del Barça, e che dopo le partenze di Ibrahimovic e Maxwell sia finita anche la pacchia per Mino Raiola. Ma con Neymar come la mettiamo? Nell’infografia l’agente del calciatore viene indicato nel connazionale Wagner Ribeiro. Uno che quanto a mascelle se la batte fieramente con chiunque. Ma soprattutto ci si dimentica di un paio di dettagli. I diritti d’immagine di Neymar sono gestiti da Doyen Sports Investments, come si può constatare andando a visitare il sito del fondo (leggi QUI). Inoltre, nei mesi scorsi si è diffusa con insistenza la voce di un possibile trasferimento del brasiliano al Manchester United. Un affare che vedrebbe la regia di Pini Zahavi, indicato da alcune fonti come agente di Neymar (clicca QUI). E dunque? Evidentemente il branco di pesci piccoli è talmente fitto da consentire allo squalo di mimetizzarsi. Specie se chi dovrebbe osservare vuole portare avanti a tutti i costi una tesi che contraddice il reale stato delle cose.
@pippoevai
Nell’articolo si sostiene che nessuno dei grandi soggetti oligopolisti del calciomercato attuale è in affari col Barcellona. E nell’illustrare questa verità non si poteva non partire da colui che in questo momento è l’uomo più potente del calcio globale, il super-agente portoghese che muove calciatori e denaro a proprio piacimento. Dei calciatori in rosa al Barça, nessuno risulta affiliato a Gestifute. Una considerazione che viene fatta anche a proposito di altri grandi attori e agenzie che marcano una presenza ingombrante sul mercato dei calciatori. Lo schema presentato da Sport mette in fila le cinque principali agenzie di “gestione delle carriere” (formula adesso in voga), per valutare quanto queste siano presenti nel gruppo blaugrana attraverso i loro assistiti. La conclusione è che nella squadra catalana non vi siano calciatori riconducibili a quelle agenzie. Un dato che viene messo a paragone con quanto succede al Real Madrid, e presentato come un ulteriore argomento a suffragio del Modello Barcellona come caso virtuoso.
Ma guardando bene i nomi e gli intrecci salta fuori qualche dettaglio in contraddizione con la tesi del giornale. In cima alla lista delle agenzie risulta la citatissima Mondial Sport Management and Consulting, retta da Costantin Dumitrascu, a proposito della quale è il caso di sciogliere un equivoco. Essa risulta la prima per valore di mercato, stimato sulla base degli affari realizzati nel 2015: 958 milioni. E tuttavia sarebbe un grossolano errore ritenere che questa agenzia abbia un peso maggiore di Gestifute, o di Stellar Group, nonostante queste ultime realizzino un volume inferiore d’affari. E lo sbaglio sta proprio nel prendere il volume d’affari come indicatore, senza curarsi di dettagli più significativi. Per capire, basta scorrere la lista dei calciatori catalogati come assistiti da Mondial (clicca QUI). Troverete nomi che nel corso del tempo sono stati accostati a Gustavo Mascardi, a Doyen, ai fratelli Cosentino, a Kia Joorabchian, allo stesso Mendes, e a tanti altri ancora.
E se ne ha conferma dal fatto che la lista degli assistiti di Mondial contraddica in un punto l’infografia presentata da Sport. Il riferimento è a Rafinha, il cui manager viene indicato dal quotidiano spagnolo nel padre Mazinho. Ebbene, nella pagina di Transfermarkt dedicata a Mondial Sport Management and Consulting trovate anche il nome di Rafinha nella sterminata lista dei calciatori assistiti. Dove sta il mistero? Nessun mistero. Vista dall’esterno, Mondial Sport Management and Consulting dà impressione di essere un’agenza di pura intermediazione, utilizzata da molti agenti per le ragioni che ritengono. Ma è bizzarro pensare che questo soggetto abbia una forza politica comparabile a quella di Mendes. O di altri soggetti che non appaiono nei primi cinque posti della graduatoria fotografata da Sport, ma cionondimeno hanno un potere nel governare le dinamiche del mercato che soltanto uno stolto si sognerebbe di mettere in dubbio: mi riferisco a personaggi come Pini Zahavi, il citato Kia Joorabchian, Mino Raiola. C’è qualcuno sano di mente pronto a sostenere che Dumitrascu sia più potente di questi qui? È la capacità di muovere il mercato o di “crearlo” a determinare un profilo da “tiburones”, e non certo il volume d’affari.
Fatta questa precisazione, resta il fatto che il Barça sia davvero quasi estraneo al rapporto con gli squali del calcio mercato. Quasi. Perché sarà anche vero che non vi sia traccia di Mendes nella rosa del Barça, e che dopo le partenze di Ibrahimovic e Maxwell sia finita anche la pacchia per Mino Raiola. Ma con Neymar come la mettiamo? Nell’infografia l’agente del calciatore viene indicato nel connazionale Wagner Ribeiro. Uno che quanto a mascelle se la batte fieramente con chiunque. Ma soprattutto ci si dimentica di un paio di dettagli. I diritti d’immagine di Neymar sono gestiti da Doyen Sports Investments, come si può constatare andando a visitare il sito del fondo (leggi QUI). Inoltre, nei mesi scorsi si è diffusa con insistenza la voce di un possibile trasferimento del brasiliano al Manchester United. Un affare che vedrebbe la regia di Pini Zahavi, indicato da alcune fonti come agente di Neymar (clicca QUI). E dunque? Evidentemente il branco di pesci piccoli è talmente fitto da consentire allo squalo di mimetizzarsi. Specie se chi dovrebbe osservare vuole portare avanti a tutti i costi una tesi che contraddice il reale stato delle cose.
@pippoevai