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    Pippo Russo: i misteri dell'Inter di ET

    Pippo Russo: i misteri dell'Inter di ET

    E adesso preparatevi a un nuovo derby milanese. No, non Milan-Inter. Quella è roba vecchia, del secolo scorso. La nuova stracittadina ha da essere giocata tra FC Internazionale e International Sport Capital. Due squadre della Thohir League, che a breve potrebbe allargare i ranghi pure a Inter Media & Communications. Ci si potrebbe mettere su uno di quegli orrendi triangolari estivi con gare da 45 minuti e onnipresenza dello sponsor organizzatore. Perché quest’Inter che è una e (almeno) trina è ormai entrata in una dimensione tutta sua. La dimensione che sin dal proprio arrivo le ha dato Erick Thohir, immediatamente ribattezzato ET dalla buontemponeria di parte della stampa sportiva italiana. Un po’ perché quelle sono le iniziali di nome e cognome, un po’ perché il magnate indonesiano ha tenuto immediatamente a mostrare tratti di alienità rispetto agli usi e ai costumi del calcio italiano. E alienando alienando, si è arrivati a quasi due anni dall’insediamento con un bilancio 2014-15 di FC Internazionale che presenta un rosso da 74 milioni. E non è tutto, perché poi a guardare il bilancio consolidato si scopre che il deficit è una voragine di 140,4 milioni, in grave peggioramento rispetto ai 102,4 dello scorso anno (LEGGI QUI). Ma tranquilli, ha detto ET: tutto calcolato, non lasciatevi impressionare. Si è caricato il deficit di quest’anno, inserendovi “oneri non ricorrenti”, per dare respiro al bilancio dell’anno prossimo: l’ingaggio di Mazzarri e del suo staff (che magari in queste ore si vedranno destinare un supplemento d’improperi da parte della gente interista), la svalutazione di alcuni giocatori, la multa Uefa per mancato rispetto dei parametri di Fair Play Finanziario. Una serie di numeri tossici scaricati sul 2014-15, per presentare un quadro più roseo nel 2015-16. Forse.

    Già, forse. Anche l’interista più governativo, quello del genere “right or wrong, my club”, farebbe bene a farsi venire qualche dubbio. Perché quando avvenne il cambio di proprietà si disse che il nuovo corso avrebbe portato una nuova cultura manageriale, capace di accoppiare successi sportivi e ottimizzazione economico-finanziaria. E invece nelle prime due stagioni di gestione Thohir sia i primi che la seconda si son guardati bene dal manifestarsi. E se riguardo ai risultati del campo si può accampare tutte le scuse del caso (a partire da un neofitismo duro a scrollarsi di dosso), non altrettanti si può dire per quello che riguarda i conti. Su questo piano ci si sarebbe aspettati altre performance. Invece il quadro è preoccupante. In estate noi di Calciomercato.com ci siamo soffermati sul fatto che il club nerazzurro abbia fatto un mercato d’azzardo, puntando forte sull’ingresso Champions League al termine di questa stagione (LEGGI QUI). Il risultato diventa ancora più obbligato, dopo la presentazione dei dati di bilancio. Quanto alla possibile rottura fra Thohir e Moratti, è uno spettacolo già visto. I due sono stati più volte sul punto di rompere i rapporti, salvo ritrovare la concordia quando necessario. Se mai questa dovesse essere la volta buona per sciogliere la ditta, sarebbe finalmente un passaggio chiarificatore. Altrettanto chiarificatori sono i dati evidenziati dagli amici di Calcio e Finanza (LEGGI QUI) e da Giovanni Capuano di Panorama (LEGGI QUI), relativi ai prestiti fatti da Thohir al club nerazzurro: 108 milioni “a titolo di finanziamento fruttifero”, con tassi d’interesse fra 8 e 9,5%. Al nostro ET quei prestiti hanno già fruttato 4,19 milioni. Un ottimo motivo per stare tranquillo. Alieno da tutte le preoccupazioni che attraversano la sfera dell’interismo, e in attesa del prossimo derby intra moenia.

    Pippo Russo 
    @pippoevai

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