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    Pippo Russo: Francia, il solo retrocesso è il presidente di Lega

    Pippo Russo: Francia, il solo retrocesso è il presidente di Lega

    E adesso monsieur Thiriez è in zona retrocessione. Lo smacco subito alla vigilia di Ferragosto è di quelli che lasciano un segno definitivo, tanto più che la firma è del massimo livello: il Consiglio di Stato, cioè la massima istituzione della giustizia amministrativa francese. Da lì è giunta il rigetto della richiesta d’esaminare con urgenza (QUI) il ricorso della Ligue de Football Professionnel (LFP) contro la decisione della federcalcio francese (FFF) di rinviare l’esame del piano di riforma dei campionati. Un piano che, proposto dalla LFP presieduta da Frédéric Thiriez, prevede la riduzione a due del numero di retrocessioni dalla Ligue 1 a partire già dalla stagione appena iniziata. Non c’è fretta d’esaminare la questione, dicono i giudici del Conseil d’Etat. E questa è forse la risposta peggiore che Thiriez potesse auspicare. Ma per meglio capire è bene ricapitolare le puntate precedenti di una vicenda della quale i lettori di Calciomercato.com sono stati puntualmente informati.


    Tutto parte il 21 maggio, quando l’assemblea della LFP vota il progetto voluto da Thiriez di limitare a due le retrocessioni dalla Ligue 1 (QUI). Si tratta di una mossa improvvisa, e altrettanto veloce dovrebbe essere nelle intenzioni la sua applicazione: da subito, cioè a partire dalla stagione 2015-16. Il che aggiunge perplessità a perplessità. Innanzitutto c’è il fatto che limitare a due le retrocessioni in un torneo a venti squadre, tanto più se non sono previsti play out per gli ultimi posti o almeno un play off fra la terza della Ligue 2 e la terzultima della Ligue 1, significa porre le condizioni per un campionato in gran parte privo d’interesse già dopo soltanto un quarto di torneo. Per esempio, immaginate cosa sarebbe stata la scorsa edizione della serie A se fossero state previste soltanto due retrocessioni, col Parma già praticamente condannato dopo le prime dieci giornate. Ma i punti deboli della riforma sono anche altri. A cominciare dal danno per i club di Ligue 2, che si vedono ridurre da tre a due i posti disponibili per raggiungere il gradino più alto del calcio nazionale. E soprattutto c’è quella pretesa, da parte di Thiriez, di dare applicazione immediata a una riforma che necessiterebbe almeno di una discussione fra le diverse componenti del sistema calcistico francese. E invece il presidente della LFP vuole fare tutto da solo e subito.

    Proprio quest’ultimo aspetto crea maggior fastidio ai dirigenti federali, che dovrebbero ratificare la riforma. E infatti l’assemblea generale della FFF, tenuta a Nimes il 20 giugno, decide di rinviare l’esame della riforma ai mesi successivi (QUI). Di fatto la sua applicazione immediata viene sabotata, poiché è impensabile stabilire a stagione in corso il numero delle retrocessioni. Thiriez prova a forzare la situazione riaffermando che la riduzione delle retrocessioni è subito operativa, la federazione ribadisce il suo no in data 23 luglio, e a quel punto il presidente della Lega presenta il ricorso al Consiglio di Stato, in cui si chiede di prendere in esame con urgenza la richiesta di sospensione della decisione con cui la federazione nega l’applicazione della riforma. Fra l’altro, presso lo stesso organo giurisdizionale è depositato un altro ricorso, ma di segno opposto, relativo alla riforma: lo hanno presentato i club di Ligue 2, che accusano di Thiriez di abuso di potere.

    Il resto è attualità. Il 14 agosto, mentre prende avvio la seconda giornata di Ligue 1 e Ligue 2, il Consiglio di Stato rigetta la richiesta di esaminare con urgenza il ricorso della LFP contro la decisione della FFF. I giudici se ne occuperanno, con la dovuta ponderatezza, nei prossimi mesi. Una pietra tombale sulla possibilità che la riduzione delle retrocessioni entri a regime già da questa stagione. E a questo punto, se davvero si deve attendere un pronunciamento del Consiglio di Stato, si rischia di veder andare i tempi talmente in avanti da mancare pure l’appuntamento con la stagione 2016-17. E per monsieur Thiriez, che voleva fare in fretta e per questo è andato alla guerra, sarà stato il suicidio perfetto.

    Pippo Russo
    @pippoevai


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