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Pioli, il compleanno e i primi bilanci: la salvezza, Mihajlovic e un trittico fondamentale...
COSA VA – Partiamo dalle note positive, sicuramente in numero inferiore rispetto a quelle che hanno diviso e fatto discutere la Firenze calcistica negli ultimi giorni. Funzionano – e bene – alcuni nuovi acquisti: German Pezzella e Jordan Veretout su tutti, mentre una parvenza di miglioramento sembra averla mostrata Marco Benassi. I meriti di Pioli potrebbero aumentare proprio grazie al classe '94, visto che del recente cambio di posizione – non più sulla trequarti, adesso è mezzala – ne hanno beneficiato sia lo stesso Benassi ma anche la squadra, che fino a quel momento lo aveva smarrito. E poi Cyril Thereau, anche lui in netto miglioramento dopo la doppietta contro l'Udinese. Per non parlare di Chiesa: a Pioli il compito di gestirlo nella stagione, fin qui mirabolante a livello personale, della consacrazione.
COSA NON VA – Ciò che ci si aspettava dal campo, prima di tutto: qualche punto in più in classifica, ma molti rinforzi sono arrivati negli ultimi giorni di mercato. E di questi va inoltre misurato il valore, non sempre di primo livello o già pronto per essere dimostrato a pieno. Trovando poi la quadratura per Benassi, in crescita ma reduce da un avvio di stagione raccapricciante. Anche la fase offensiva latita: troppe incertezze, Giovanni Simeone segna troppo poco – due sole reti fin qui – e l'alchimia sta crescendo troppo lentamente. La fase difensiva, invece, vive tra alti e bassi, quasi sempre però legata ad errori dei singoli. Benevento, Torino e Crotone, prima della Roma, sono tre sfide da non sbagliare. Obbligatoriamente, evitando i troppi cali patiti nell'arco delle partite.
COME MIGLIORARE – Il mutamento tattico in atto ha portato i primi frutti, ovvero i tre punti con l'Udinese. Maggiore intensità e costanza di ritmo andranno trovati: dominare per larghi tratti, o comunque imporsi, per poi soffrire negli ultimi venti minuti, rischiando o direttamente vedendo svanire il risultato acquisito fino a quel momento non è produttivo. Vincent Laurini e Cristiano Biraghi – al netto degli errori di quest'ultimo contro il Chievo – rappresentato due terzini onesti e di fiducia: servirà maggiore spazio per i tanti (troppi) giovani in rosa, ma nei momenti difficili a Pioli non si può chiedere anche questo. Altri obiettivi? Integrare Simeone e implementare la qualità del gioco.
IL RAPPORTO – Solo Sinisa Mihajlovic, nel suo biennio "mutilato" alla guida della Fiorentina, è partito peggio negli ultimi quattordici anni: va considerata, in tal senso, la caratura delle varie rose messe a disposizione dal comparto sportivo e la volontà dei Della Valle. Dieci punti fin qui, che sfigurano di fronte a Cesare Prandelli, Vincenzo Montella e Paulo Sousa. Ma non tutto ciò che appare è realmente così. La Viola di quest'anno, almeno nelle ambizioni societarie e nelle dinamiche di costruzione, parla un'altra lingua.