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    Pioli: 'Il mio Milan ideale? Siamo molto vicini. Su Pulisic sensazioni positive fin dall'inizio'

    Pioli: 'Il mio Milan ideale? Siamo molto vicini. Su Pulisic sensazioni positive fin dall'inizio'

    • Redazione CM
    Il Milan travolge il Lecce 3-0 a San Siro nella 31esima giornata di Serie A e porta a casa la quinta vittoria consecutiva, consolidando il secondo posto alle spalle dell'Inter.

    Al termine della partita, il tecnico rossonero Stefano Pioli è intervenuto a DAZN: "Milan imprevedibile? Ci proviamo con delle posizioni che prepariamo per mettere dubbi alla fase difensiva avversaria, ci riusciamo per la qualità dei miei giocatori offensivi. Stiamo bene, abbiamo giocato la partita che volevamo giocare. Adesso grande attenzione e concentrazione per la partita di andata nei quarti di Europa League, ci dobbiamo preparare al meglio".

    APPROCCIO FORTE - "Questa è una crescita importante, fa parte della mentalità del mio gruppo. Non è difficile trovare queste motivazioni, non è stata una stagione sempre positiva, abbiamo sofferto per un determinato periodo, abbiamo provato ad isolarci ma dentro sentivamo questa sofferenza. Quando una squadra soffre così tanto ma non molla e rimane compatta, proprio a livello di credere in quello che si faceva, ora che sta bene i giocatori lo sanno e lo riconoscono. Dobbiamo per forza essere così tanto motivati, sarà il periodo che dirà tanto della stagione".

    CONQUISTATO DEFINITIVAMENTE SAN SIRO? - "Io devo dire che noi abbiamo sofferto e insieme a noi lo hanno fatto i tifosi. Quello che hanno fatto nei momenti difficili, non ci hanno lasciato da soli, è un grandissimo merito di questo ambiente. E noi dobbiamo approfittare di questo entusiasmo. Il prossimo mese e mezzo sarà molto importante e ci arriviamo bene, ma nel calcio conta solo la prossima e i giudizi cambiano velocemente. Abbiamo un obiettivo grande, vogliamo essere i più competitivi possibili in entrambe le competizioni, arrivare secondi in campionato e arrivare in fondo all’Europa League sarebbe importante. È il nostro obiettivo, la nostra motivazione e ci dobbiamo impegnare tanto".

    GRUPPO - "Se mi piace il gruppo? Tantissimo. Quando parlo di gruppo non parlo solo dei giocatori, ma anche del club, dei dirigenti, dello staff tecnico, dei giocatori, delle persone che lavorano a Milanello. Difficile trovare un ambiente così attento, professionale, positivo anche quando sembra che tutto vada storto e che improvvisamente siamo diventati dei brocchi. Dentro Milanello non abbiamo mai smesso di continuare a credere in quello che facciamo, non abbiamo mai smesso di credere nei giocatori e loro non hanno smesso di credere in noi, il club ci ha sempre sostenuto. Non esci dalle difficoltà per fortuna, così come abbiamo avuto risultati negativi non per sfortuna ma perché non siamo riusciti a mantenere un certo livello di prestazioni. Si è formata una simbiosi tra giocatori vecchi e nuovi… E anche tanti giocatori vecchi che potevano perdere entusiasmo, perché dopo tanti anni non è facile, sono sempre più calati in questo lavoro, in questa realtà. È bello allenare questo gruppo, è bello allenare a Milanello. Poi contano i risultati, ci aspettano partite difficili. Non avevamo mai vinto la quinta partita di fila, ora proveremo a vincere la sesta, ma ora proveremo come abbiamo fatto negli altri turni, anche se la Roma è di livello superiore rispetto allo Slavia Praga e al Rennes, proveremo a prenderci un po’ di vantaggio perché giocheremo la prima partita davanti ai nostri tifosi".

    RITROVATO EQUILIBRIO - "Nei primi quattro mesi la nostra fase difensiva era da metà classifica, ci siamo salvati per la fase offensiva. Non abbiamo pagato solo qualche infortunio, ma un lavoro più attento, più ferocia davanti, aggressioni per le ripartenze. I nostri miglioramenti passano dalla fase difensiva ed è proprio lì che viene fuori la qualità del gruppo, quella offensiva dipende più da quella dei singoli mentre quella difensiva dipende da collaborazione, sacrificio, spirito, i recuperi degli attaccanti. Dobbiamo insistere".

    SI ASPETTAVA UN PULISIC COSI' IMPORTANTE NEI NUMERI? - "Quando faccio queste riunioni video per spiegare a un giocatore il nostro percorso, le nostre idee di gioco e il suo sviluppo individuale, difficilmente mi sbaglio sulle sensazioni personali, caratteriali e di motivazioni. Pulisic è un giocatore di qualità, ma quando ci siamo conosciuti in quella videochiamata ho sentito qualcosa di molto positivo. Ho visto attenzione, curiosità, sono molto contento perché ho trovato tutto quello che avevo sentito. E' un ragazzo che non si apre tantissimo, ma non è quello che fa la differenza: sono gli atteggiamenti, non le parole o le dichiarazioni eclatanti. Ha atteggiamenti fantastici, è un professionista esemplare come tutti i nuovi e questo ha fatto salire il livello del gruppo. Poi a volte i risultati arrivano, a volte no...".

    QUESTO E' IL MILAN IDEALE DI PIOLI? - "Tra entrate e uscite abbiamo cambiato più di 20 giocatori. Ci siamo molto vicini, ma possiamo ancora migliorare tanto. Se stiamo bene dobbiamo alzare il livello. Abbiamo tutte partite che richiedono un livello alto".

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