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Milan: Pioli salva il panettone, ma a Salerno non stappa lo spumante
Stavolta tocca a Tomori, che crolla a terra nell’azione del 2-1 ed esce zoppicando, ciao flessore, se ne parlerà non prima di un mese, se va bene. Sarà il caso che il primo nuovo difensore arrivi a Milanello il 2 gennaio, non oltre. Furlani passerà le feste lavorando, ma almeno ora potrà chiedere consiglio a Zlatan Ibrahimovic, seduto accanto lui nella tribuna di Salerno. Chissà cosa si saranno detti, di certo da lassù il totem ha ben poco modo di incidere su una squadra sempre più sfilacciata e deludente.
Subito il capitolo Leao, che certamente sarà come sempre il bersaglio delle critiche. Parte forte e si vede il Milan. Poi sparisce, e sparisce il Milan. L’unico sussulto prima del 2-2 nasce di nuovo dai suoi piedi, bravo Jovic ma non basta. Il portiere Costil è per due volte più bravo di lui. Il pareggio finale lo firma proprio Jovic, su torre di Giroud, bravi entrambi. Ma il Milan è Leao, punto e a capo, il resto è propaganda. Se lui non c’è o c’è ed è come se non ci fosse, come stavolta per un’ora, non c’è il Milan. Che Pioli e i suoi cantori la raccontino come meglio preferiscono.
Tante assenze, ma nemmeno Inzaghi ne era esente e fra gli organici non c’è confronto. Eppure la Salernitana contiene il Milan nel suo momento migliore, i 20 minuti iniziali che producono il golletto di Tomori e qualche tiro fuori misura. Poi esce con grande decisione, obbligando Maignan a 3 interventi al confine del miracolo. Tanta roba, ma l’errore sul 2-1 di Candreva va anche oltre. Per una volta il bilancio del portiere chiude in negativo: un incidente bello e buono, capita anche a quelli bravi.
Finale all’arrembaggio, col doppio centravanti e un 4-4-2 che con Chuku e Leao ai lati somiglia tanto al 4-2-4, col rischio dell’imbarcata in contropiede, ma la Salernitana sbaglia troppo. Il Milan ha cuore, perché la riprende senza arrendersi fin sul traguardo. Ha giocatori, perché il guizzo di Giroud e più ancora quello di Jovic sono decisivi, a quel punto della sfida. Ma non ha gioco, c’era una volta il tikitaka adesso c’è la stantia tiritera di passaggi aspettando la sgommata di Leao. E siamo ancora qui a parlare di mentalità dei calciatori, di attenzione, di intensità. Fino alla prossima volta.
@GianniVisnadi