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Pioli ha reso di nuovo grande l'Inter, ma a centrocampo serve più equilibrio
MEDIA PUNTI E TANTA CORSA - Una svolta che va oltre la semplice media punti, passata dagli 1,27 punti di media di Frank de Boer ai 2,17 di Stefano Pioli e che passa anche dalla svolta atletica, imposta dal nuovo allenatore al suo approdo ad Appiano Gentile, e che ha portato l'intera squadra a correre, mediamente, 4 km in più a partita abbassando il dato relativo al possesso palla (spesso fin troppo sterile di inizio stagione.
NON PIU' ICARDI DIPENDENTI - Un'Inter più verticale, a cui piace correre in contropiede e allargare il gioco sulle fasce. Uno stile tattico diverso che agevola gli inserimenti dei centrocampisti e che, nonostante i 4 gol segnati in 6 gare (due doppiette), ha eliminato 'l'Icardi dipendenza' di cui soffriva l'Inter di de Boer. Pioli ha il merito di aver riportato Antonio Candreva ai rendimenti della scorsa stagione con la Lazio, ma è soprattutto la trasformazione di Marcelo Brozovic, centrocampista totale e unico vero insostituibile del centrocampo, la vittoria più bella dell'allenatore nerazzurro.
DIFESA BLINDATA? NON ANCORA... - Con la vittoria sulla Lazio, Pioli ha centrato la terza vittoria consecutiva in campionato a cui va aggiunto il dato degli zero gol subiti da Samir Handanovic. Un dato che non va sottovalutato, ma che ancora non può far considerare blindata la difesa nerazzurra. L'Inter concede ancora troppo, e solo con la Lazio prima del gol di Banega sono state 4 le palle gol non sfruttate dai biancocelesti. Errori dovuti alla mancanza di equilibrio lamentata spesso da Pioli in conferenza stampa. A conti fatti manca, in rosa, un centrocampista che possa garantire più protezione al reparto arretrato e il mercato di gennaio servirà anche e soprattutto a questo. Pioli lo aspetta, ma nel frattempo si gode un finale di 2016 magico.