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    Pinamonti vs De Ketelaere, il duello dei redivivi

    Pinamonti vs De Ketelaere, il duello dei redivivi

    • Luca Bedogni
    Sono stati criticati dagli addetti ai lavori, sopportati dal proprio pubblico e nei momenti peggiori probabilmente anche insultati. Il passato di De Ketelaere e quello di Pinamonti, per quanto diversi, presentano alcuni punti di contatto che vale la pena di individuare prima che le loro storie si intreccino stasera al Gewiss Stadium. Partita fondamentale tanto per la Dea quanto per il Sassuolo. Non solo il tunnel dei fischi che hanno dovuto percorrere nel buio, tra una prestazione insipida e l’altra, entrambi gli attaccanti stanno condividendo anche il ritorno in superficie di quest’anno, una sorta di ricostruzione della propria immagine e della propria credibilità di attaccanti, malgrado meme e pregiudizi.

    Certo, con exit strategy diversa, se non addirittura opposta. De Ketelaere infatti ha avuto bisogno di cambiare aria ed è andato a cercarsi il guru dei giochisti. Per Pinamonti invece il giro dei prestiti era finito, e cominciava l’ora de “le scuse sono finite, sei costato 20 milioni, adesso devi mostrare qui il tuo valore”. In più, con tutto il rispetto per il tecnico neroverde, Dionisi non è Gasp, non è che Pinamonti giochi oggi in maniera tanto diversa da come giocava al debutto col Sassuolo. Insomma mentre De Ketelaere ritrovava a Bergamo l’idillio di Bruges, con ulteriore salto di quantità e qualità, Pinamonti doveva tirar fuori da se stesso il giocatore che forse non è mai stato, ma che tutti speravano che fosse. Impresa non da poco anche questa, se ci pensate un attimo, specialmente in un contesto dove è facile adagiarsi.

    Entrambi promesse, benché sicuramente con livelli di talento diversi in partenza, hanno faticato molto, prima di imboccare la strada giusta. Clamoroso l’anno di De Ketelaere al Milan, dove non sembrava in grado di dribblare nemmeno le formiche di San Siro. Ecco, mediaticamente, De Ketelaere è stato preso di mira molto di più che Pinamonti. Del resto era inevitabile, essendo stato preso da Maldini per fare la differenza in una squadra come il MIlan. Si sono sprecati i meme su di lui, e sembrava impossibile che un ragazzo apparentemente così timido ed educato potesse reagire a una ondata di fango simile. Pinamonti, malgrado tutto, è vissuto in un ambiente protetto da “animale protetto”, non ha avuto bisogno di cambiare aria. Così mentre De Ketelaere finiva in panchina nel Milan e ci restava alle prime avvisaglie di inconcludenza, Pinamonti poteva deludere con una certa costanza, salvo poi segnare il gollettino palliativo. 

    Insomma queste vite parallele sembrano aver imboccato anche una svolta parallela, all’inizio della stagione in corso. Da una parte il belga con questi 10 gol tra campionato (6) e coppe (2 in Coppa Italia, tra l’altro proprio contro il Sassuolo, e 2 in Europa League) più 7 assist (di cui 6 in campionato), dall’altra Pinamonti a quota 9 (di cui una rete in Coppa Italia), col difettuccio di aver firmato un solo assist. Entrambi hanno segnato un bel gol nell’ultima giornata di campionato, bello stando alle caratteristiche di ognuno, e si affacciano a questo match con una consapevolezza e un’autostima rinnovata, proporzionale alle difficoltà che hanno dovuto attraversare con carattere e perseveranza.   


     

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