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    Piccoli: 'Vorrei giocare di più. Prestito? Deciderò con Gasperini. Studio Zapata e Ibra. Il dualismo con Lucca...'

    Piccoli: 'Vorrei giocare di più. Prestito? Deciderò con Gasperini. Studio Zapata e Ibra. Il dualismo con Lucca...'

    Intervistato da Tuttosport per la vittoria del Golden Boy Italiano, l'attaccante dell'Atalanta, Roberto Piccoli, ha raccontato la sua esperienza finora in Serie A, il rapporto con Gasperini e i suoi progetti futuri.

    IL PREMIO - "Sarà emozionante ricevere un riconoscimento così prestigioso. Il Golden Boy italiano è il coronamento di questa mia prima parte di carriera. I compagni? Pessina ci ride più di tutti. E mi ha anche detto che adesso devo portare tutta la squadra fuori a cena", 

    GIOCARE DI PIU' - "Qualsiasi calciatore vorrebbe giocare di più. Diciamo pure sempre. Rispetto le scelte dell’allenatore perché sono consapevole di far parte di un gruppo con giocatori di livello mondiale, nel quale non è semplice ritagliarsi spazi. Il mio obiettivo è quello di farmi trovare pronto quando vengo chiamato in causa. È un sogno per me giocare a casa, nel club in cui sono cresciuto e per il quale tifo. Con Gasperini ho un rapporto bello, ma soprattutto schietto e sincero: nelle prossime settimane prenderemo insieme la decisione migliore come abbiamo sempre fatto anche in passato".
     
    ZAPATA E IBRA - "Innanzitutto cerco di imparare da Zapata con cui mi alleno tutti i giorni. Ma provo a “rubare” i segreti del mestiere anche a Muriel e Ilicic. Per caratteristiche tento di imitare soprattutto Duvan, che possiede una fisicità straripante, e anche Ibrahimovic. Di Zapata e Ibra ammiro l’incredibile cattiveria agonistica" 
     
    NAZIONALE E LUCCA - "L'attacco dell'Italia? È uno stimolo, una carica ulteriore. Non mi faccio paranoie e non guardo così avanti, al 2022. Poi se arriverà la chiamata del ct sarò felice. Dualismo con Lucca? Lo vivo in modo normale. Guardo a me, non agli altri. Lucca sta facendo bene in Serie B, ma io non temo nessuno e penso a migliorare ogni giorno". 
     
    VLAHOVIC - "Non sono stupito perché conosco Dusan dai tempi delle sfide a livello di Primavera tra Atalanta e Fiorentina. C’è sempre stata una rivalità sana tra di noi, una sorta di partita nella partita. Vlahovic ha sempre dimostrato - e mostra tuttora - una gran voglia di arrivare. Mi piacerebbe seguire le sue orme. Haaland, un altro classe 2000, è mostruoso, però Dusan non è così lontano". 
     
    KULUSEVSKI - "Ho giocato per un anno con Dejan, è davvero forte. Lo dimostra il fatto che sia già al secondo anno di Juventus e sono convinto che presto esploderà in tutta la sua bellezza. Kulusevski ama svariare per il campo: da noi era una mezzala, ma di fatto agiva da trequartista".

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