Calciomercato.com

  • Arnautovic: 'Inter? Avevo tutto, ma la bella vita era più importante del calcio. Bologna la nuova Atalanta. Su Ibra...'

    Arnautovic: 'Inter? Avevo tutto, ma la bella vita era più importante del calcio. Bologna la nuova Atalanta. Su Ibra...'

    L'attaccante austriaco del Bologna, Marko Arnautovic, ha concesso una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport per parlare del passato in Serie A, degli idoli e dell'esperienza al Bologna.

    IL BOLOGNA - “A chi mi chiedeva "Ma perché il Bologna?” ho risposto che sicuramente a qualche calciatore dell’Atalanta sei anni fa avevano chiesto la stessa cosa. “Why Atalanta?”. Ora guarda dov’è l’Atalanta. Il percorso qui è quello, piano piano...".

    L'INTER - "All'Inter ero un ragazzo al Luna Park. La grande città, il grande contratto, i grandi campioni, tutto splendente. Ogni giorno ero felice di vedere i campioni al mio fianco ma per me era importante di più uscire, la vita fuori, le macchine: tutto fuorché il calcio. Bad boy? Non mi è mai interessato cosa si diceva... Solo dal sesto mese interista in poi ho cominciato a focalizzarmi sul football: dopo quel fatto di Abu Dhabi, in cui arrivai tardi, Mourinho mi fece capire un po’ di cose e mi misi a fare le cose seriamente. Ma nelle interviste non ho mai detto di aver vinto il Triplete: c’ero, ma in un 2%, come tifoso... In queste prime partite di Serie A, di quel 2010 ho visto Mou e Thiago Motta: uno dei migliori calciatori coi quali ho giocato, forse the best"

    NUOVA CARRIERA IN ITALIA - "Sono tronato per chiudere un cerchio e non per rivincita. La mia nuova carriera è nata nello Stoke: ero focalizzato sul calcio. Come col West Ham. Periodo bellissimo in Inghilterra. Alla fine del quale mi sono chiesto: costo poco, sono in forma, ho fatto bene, ma perché nessun top club mi chiama? Sappia una cosa: quando qualcuno ti dice che non fa le cose per soldi non è così. È una bugia. Ma quando sei in campo ai soldi non ci pensi mai".

    LA CINA - "Ricevetti proposte dalla Russia, dalla Turchia, dalla MLS: ne parlai con la famiglia e mio fratello procuratore. Dicemmo tutti no, insieme. Poi, arriva la Cina e decido di fare una nuova vita. Gente super, squadra super, Shanghai bellissima: era tutto pronto, un lavoro per mia moglie, la scuola per i figli. Poi arriva la pandemia e vivo due anni da solo. È stata dura. In estate mi sono detto: torno in Europa, voglio stare coi miei cari".

    BOLOGNA, LA SCELTA - "Nel dicembre 2020 si fecero vivi. Risposi no, non posso: dovevo terminare il mio percorso a Shanghai. Poi il Bologna si è rifatto vivo e a differenza di altri non ha fatto chiacchiere inutili: ha presentato un progetto tecnico e contrattuale. Così si fa. E quando prima dell’Europeo ho sentito Sinisa, beh, ho detto: è la mia squadra. Magari potevo andare in un team più grande? Io non sono da panchina, un’opzione: io gioco"

    IBRAHIMOVIC - "Noooo... Ibra è Ibra, una personalità e un giocatore più grande di me. Lo adoro, sia chiaro, ma non voglio raffronti. Io come Baggio, Signori e Di Vaio che sono rinati a Bologna? Loro sono stati enormi, io qui sono solo all’inizio. So che devo fare di più".

    Altre Notizie