Arnautovic: 'Inter? Avevo tutto, ma la bella vita era più importante del calcio. Bologna la nuova Atalanta. Su Ibra...'
IL BOLOGNA - “A chi mi chiedeva "Ma perché il Bologna?” ho risposto che sicuramente a qualche calciatore dell’Atalanta sei anni fa avevano chiesto la stessa cosa. “Why Atalanta?”. Ora guarda dov’è l’Atalanta. Il percorso qui è quello, piano piano...".
L'INTER - "All'Inter ero un ragazzo al Luna Park. La grande città, il grande contratto, i grandi campioni, tutto splendente. Ogni giorno ero felice di vedere i campioni al mio fianco ma per me era importante di più uscire, la vita fuori, le macchine: tutto fuorché il calcio. Bad boy? Non mi è mai interessato cosa si diceva... Solo dal sesto mese interista in poi ho cominciato a focalizzarmi sul football: dopo quel fatto di Abu Dhabi, in cui arrivai tardi, Mourinho mi fece capire un po’ di cose e mi misi a fare le cose seriamente. Ma nelle interviste non ho mai detto di aver vinto il Triplete: c’ero, ma in un 2%, come tifoso... In queste prime partite di Serie A, di quel 2010 ho visto Mou e Thiago Motta: uno dei migliori calciatori coi quali ho giocato, forse the best"
NUOVA CARRIERA IN ITALIA - "Sono tronato per chiudere un cerchio e non per rivincita. La mia nuova carriera è nata nello Stoke: ero focalizzato sul calcio. Come col West Ham. Periodo bellissimo in Inghilterra. Alla fine del quale mi sono chiesto: costo poco, sono in forma, ho fatto bene, ma perché nessun top club mi chiama? Sappia una cosa: quando qualcuno ti dice che non fa le cose per soldi non è così. È una bugia. Ma quando sei in campo ai soldi non ci pensi mai".
LA CINA - "Ricevetti proposte dalla Russia, dalla Turchia, dalla MLS: ne parlai con la famiglia e mio fratello procuratore. Dicemmo tutti no, insieme. Poi, arriva la Cina e decido di fare una nuova vita. Gente super, squadra super, Shanghai bellissima: era tutto pronto, un lavoro per mia moglie, la scuola per i figli. Poi arriva la pandemia e vivo due anni da solo. È stata dura. In estate mi sono detto: torno in Europa, voglio stare coi miei cari".
BOLOGNA, LA SCELTA - "Nel dicembre 2020 si fecero vivi. Risposi no, non posso: dovevo terminare il mio percorso a Shanghai. Poi il Bologna si è rifatto vivo e a differenza di altri non ha fatto chiacchiere inutili: ha presentato un progetto tecnico e contrattuale. Così si fa. E quando prima dell’Europeo ho sentito Sinisa, beh, ho detto: è la mia squadra. Magari potevo andare in un team più grande? Io non sono da panchina, un’opzione: io gioco"
IBRAHIMOVIC - "Noooo... Ibra è Ibra, una personalità e un giocatore più grande di me. Lo adoro, sia chiaro, ma non voglio raffronti. Io come Baggio, Signori e Di Vaio che sono rinati a Bologna? Loro sono stati enormi, io qui sono solo all’inizio. So che devo fare di più".