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    Piantedosi, stretta anti-immigrazione: porti chiusi e no alle navi umanitarie

    Piantedosi, stretta anti-immigrazione: porti chiusi e no alle navi umanitarie

    • Christian Deiuri
      Christian Deiuri
    Il nuovo governo guidato dalla premier Giorgia Meloni si è appena insediato, ma prova a lasciare subito il segno facendo leva su uno dei temi più cari alla destra, ovvero la battaglia contro l’immigrazione.

    Il neo ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in accordo con il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini,
    ha infatti firmato nella giornata di martedì 25 ottobre una direttiva contro le due navi umanitarie “Ocean Viking” e “Humanity One”. Le due imbarcazioni, utilizzate dalle due organizzazioni non governative “Sos Mediterranée” e “Sos Humanity” per condurre operazioni di salvataggio di migranti nelle acque del mar Mediterraneo, si trovano attualmente nel Canale di Sicilia con a bordo 326 migranti soccorsi in mare. Avvalendosi dei gradi di Autorità nazionale di pubblica sicurezza, Piantedosi ha così varato una direttiva alle Forze di Polizia e Capitaneria di porto affinché informino le ambasciate di Germania e Norvegia – i due stati di cui le imbarcazioni battono bandiera – che la condotta di Ocean Viking e Humanity One “non è in linea con lo spirito delle norme europee e italiane in materia di sicurezza e controllo delle frontiere e di contrasto all’immigrazione illegale”, come si legge in una nota del Viminale. Si valuta dunque di vietare l’ingresso delle due imbarcazioni all’interno delle acque territoriali italiane.

    Le due imbarcazioni sarebbero colpevoli, secondo il ministro dell’Interno Piantedosi, di aver effettuato delle operazioni di soccorso in maniera autonoma e “in modo sistematico senza ricevere indicazioni dalle Autorità statali responsabili di Libia, Malta e Italia”, informate solo a salvataggio ormai avvenuto. Piantedosi si appella all’articolo 19 della Convenzione Onu sul diritto del mare: qui si fa riferimento al “passaggio inoffensivo attraverso il mare territoriale”, che avviene se non arreca “pregiudizi alla pace, al buon ordine e alla sicurezza dello Stato costiero”. Il carico e scarico di persone viene però annoverato tra le attività che mettono a rischio l’incolumità del Paese costiero e a questo punta il Viminale per vietare l’ingresso nelle acque italiane alle due navi. La risposta della Sos Humanity, la Ong tedesca che impiega la nave Humanity One per evitare che alcun migrante perda la vita durante la fuga attraverso il Mediterraneo, non si è però fatta attendere: “Non ci è stata data fornita nessuna comunicazione diretta da parte delle autorità italiane, perciò noi in qualità di organizzazione di ricerca e soccorso facciamo affidamento sulla legge internazionale del mare, che ci chiede di salvare le persone in difficoltà”. Quello messo in atto dall’attuale ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, è un provvedimento in linea con quanto adottato dal leader del Carroccio Matteo Salvini durante la sua parentesi al Viminale – con lo stesso Piantedosi come suo capo di Gabinetto – nel marzo 2019: questo però difficilmente porterà alla riduzione del flusso di migranti lungo il mare che divide Europa e Africa, mantenendo alto il rischio tragedie.

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