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    Pescaramania: clima rovente a Pescara

    Pescaramania: clima rovente a Pescara

    • Valerio De Carolis

    Nell’ultimo appuntamento casalingo della stagione, il Pescara trova la sua seconda vittoria sul campo. Un classico 2-0 finale contro un Palermo praticamente inesistente. Una vittoria che ai fini della classifica è stata veramente inutile. Tre punti arrivati, però, con una buona prestazione, con il Pescara quasi sempre in possesso palla e un Palermo che si è reso pericoloso solo nel primo quarto d’ora della ripresa. A fare notizia, però, è stata la pesante contestazione del tifo organizzato.
     
    Infatti in curva nord, zona del tifo organizzato biancazzurro, dopo tanto tempo si sono fatti rivedere i Rangers. Nelle partite precedenti casalinghe, il loro settore di riferimento era completamente vuoto con solo uno striscione che recitava “la vostra presenza… la nostra assenza”. Un messaggio chiaro e una contestazione pacifica. I Rangers seguivano il Pescara solo in trasferta e solo per una questione d’onore. Al 55’ minuto della gara contro i rosanero, hanno deciso di rientrare. Un clima pesante con lanci di fumogeni e cori contro tutti.

     
    La situazione ovviamente non è delle migliori, ed è giusto, sacrosanto contestare l’operato di una società fallimentare ma, come detto anche in alcuni precedenti articoli, ci sono modi e modi. Per la prima volta c’è stata la contestazione anche al tecnico Zdenek Zeman. I Rangers non hanno lasciato nessuno, perfino il boemo arrivato, ormai, in una situazione più che compromessa. Ovviamente cori anche contro i calciatori. Quello che però ha dato più fastidio e che con il calcio e con la contestazione non c’entrano nulla, sono stati i cori contro la figlia maggiore di Daniele Sebastiani.
     
    Un atteggiamento da condannare assolutamente. La figlia di Daniele Sebastiani non ha nulla a che fare con tutto questo.  È vero che ha attaccato pesantemente tutta la tifoseria biancazzurra, nel famoso post su Facebook dove difendeva il padre dopo gli attacchi incendiari, ma che ne aveva tutto il diritto e tutta la libertà nel farlo visto il grave episodio. Un post su un Social Network non può giustificare una pessima reazione da parte della tifoseria. Ripetiamo, i supporters biancazzurri hanno tutto il diritto, anzi, devono contestare l’operato di questa società ma, allo stesso tempo, devono lasciar perdere chi non ha nulla a che fare con tutto questo. 


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