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    Perugia-Benevento e la sospetta combine: la Procura aspetta a decidere. Ma a pagare è sempre il Lecco

    Perugia-Benevento e la sospetta combine: la Procura aspetta a decidere. Ma a pagare è sempre il Lecco

    • Giancarlo Padovan
    Il 19 maggio di quest’anno, allo stadio Curi, si gioca Perugia-Benevento, ultima del campionato di serie B. Il Perugia sta pareggiando 2-2 contro una squadra già retrocessa. Per andare ai playout, non solo ha bisogno di vincere la partita, ma deve anche sperare che il Brescia, sotto per 2-0 alla fine del primo tempo, perda a Palermo. Non sarà così, ma a Perugia ci provano fino all’ultimo. Così va in scena un finale che non può non insospettire qualsiasi persona abbia la minima cognizione di cosa sia il calcio. E’ il 94’ e il difensore del Benevento, Leverbe, nel tentativo di servire un compagno, tocca corto per l’inserimento del perugino Koun che segna. Koun non esulta, ma la ragione non è da ascrivere al presunto regalo dell’avversario, quanto alle notizie che arrivavano da Palermo dove il Brescia chiude la partita con un pareggio. Quindi Brescia ai playout, poi persi con il Cosenza, e Perugia retrocesso insieme al Benevento e alla Spal. Il 25 giugno, cioé sei giorni dopo la conclusione del campionato, la Procura federale apre
    un’inchiesta sulla partita. Il sospetto, non dichiarato, è una combine, ma i giornali parlano pilatescamente di strane circostanze che hanno portato alla realizzazione del gol della vittoria del Perugia.

    Il mio breve racconto funge da introduzione ad una serie di domande.
    La prima. A che punto è l’inchiesta?
    La seconda. E’ vero che sono stati sentiti alcuni calciatori del Perugia tranne proprio Kouan che, al momento dell’apertura dell’indagine, era già in vacanza?
    La terza: quanti calciatori del Benevento sono stati ascoltati?
    La quarta: il calciatore che, con un suo errore, provoca il gol ha fornito la sua versione?
    La quinta (e più importante): martedì prossimo, 25 luglio, scadono i sessanta giorni di indagine, si va verso l’archiviazione, il supplemento o il rinvio a giudizio?
    Sembrano domande opportune, oltre che lecite, nel momento in cui la serie B è diventata un enorme guazzabuglio nel quale tutti accampano diritti e chiedono a gran voce la riammissione al prossimo campionato. Tanto per chiarire, in questo momento, non solo il Perugia esige il posto del Lecco per il vizio di forma legato allo stadio, ma anche Spal e Benevento sperano nell’errore o nell’omissione di qualche club che le precede, per rientrare in graduatoria. Quando mancano le regole e chi le applica, tutto è possibile. La prima cosa che, però, dovrebbe
    essere verificata è stabilire se una partita chiacchieratissima è stata alterata oppure no. E farlo con tutti gli strumenti a disposizione. La procura federale dovrebbe essere un organo autonomo della Giustizia sportiva, ma è assai probabile che, per non aumentare il caos, si opti per una comoda archiviazione. Unico danneggiato: sempre e solo il Lecco, la squadra che sul campo ha vinto,
    mentre tutte le altre hanno perso e meritano di stargli dietro.

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