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Pernambuco: il libro del Presidente Tavecchio è una bomba!
Pur di affossarlo, lapidarlo, sfigurarlo, si attaccano a tutto, spalleggiati dai media, da giornalisti impuniti, da invidiosi chiacchieroni, da moralizzatori perdigiorno. Non contenti dei “calciatori banana, dei pedigree femminili, della Juve che ha vinto regolarmente 32 scudetti ma non lo può e non lo deve dire”, continuano a sbeffeggiarlo. Forse perché non si esprime in un italiano forbito o perché non possiede il “physique du role”. A ogni suo piccolo inciampo, vien giù una valanga; una modesta gaffe diventa un oltraggio all’ umanità. Oddio…avere due avvocati difensori nelle persone di Lotito e Preziosi certo non l’aiuta. Ma perseguitarlo in questo modo non ha nulla di umano e probabilmente, davvero, c’è qualcosa sotto.
Prendete l’ultimo, presunto scandalo. Quelle 100 mila Euro spese dalla F.I.G.C. per comprare e poi regalare a tutte le società calcistiche e a giovani calciatori di buona volontà “Ti racconto… IL CALCIO”, un volume di 64 pagine più 30 illustrazioni a tutta pagina, scritto dallo stesso Tavecchio. C’è chi vi ravvisa un palese conflitto d’interessi, chi lo trova disdicevole in tempi di doverosi contenimenti di costi (ogni volta che gli chiedono qualche cifra, il Presidente risponde: “Andatelo a dire a Malagò che ci ha tagliato…”), chi urla al ladrocinio.
A tutti questi sepolcri imbiancati vorrei dire qualcosa. Primo: il libro risale a qualche anno fa, quando Tavecchio era Presidente della Lega Nazionale Dilettanti, ma se ne accorgono solo adesso. Secondo: già da tempo veniva reclamizzato a manetta sul sito ufficiale della stessa Lega e dall’ editore Moruzzi’s Group con il seguente slogan: “Pensato per farti realizzare un guadagno sicuro per la tua Società: lo acquisti a 5,50 e lo puoi rivendere fino a 20 €”. Quindi era un bell’ aiuto per tutti quei dirigenti, allenatori, volontari del settore dilettantistico che compravano a 5 e rifilavano a adepti e genitori mitomani a 20. Terzo: il successo della pubblicazione veniva ribadito in continuazione da comunicati stampa di vari Comitati regionali della L.N.D. con toni ed enfasi da film Luce. Ergo, l’affermato volume non aveva certo bisogno di un riacquisto da parte della F.I.G.C. Ecco il trionfale trafiletto del Comitato regionale Friuli Venezia Giulia: “Non si arresta il successo del libro di Carlo Tavecchio. ‘Ti racconto…IL CALCIO” in pochi mesi si è guadagnato l’attenzione dei media e di tantissimi appassionati(…)Molti tra i Comitati regionali della LND, insieme a tantissime Società, hanno avanzato richiesta di un importante numero di copie, ritenendo il libro un valido strumento educativo. A tale riguardo, la Lega Nazionale Dilettanti, invita tutti gli interessati a formulare le proprie richieste di acquisto, così da poter valutare le opportunità di una ristampa del volume.” E il volume evidentemente è andato a ruba, ristampa su ristampa. Chi avra’ pagato le ristampe? Di solito le paga l’editore, rifacendosi con le vendite. In F.I.G.C. visto il successo stellare delle precedenti edizioni, hanno pensato di non procedere ad alcuna operazione preventiva di marketing e lo hanno comprato direttamente per regalarlo appunto alle Società, ai comitati, agli appassionati... Quarto: Tavecchio non ci guadagna nulla, come ha ribadito Perry Mason Lotito: regala i diritti d’autore in beneficenza oppure con quelli compra altre copie che poi regala nuovamente alle varie Federazioni (Nuoto, Pallacanestro, Sport Equestri…).
Quinto: nessuno si è preso la briga di leggerlo questo libro. Noi sì. Trattasi di una vicenda, per certi versi, toccante. Un nonno si rivolge direttamente alla sua nipotina Giorgia, per raccontarle, con quella effusiva semplicità che solo certi nonni (pensiamo a Lino Banfi in “Un medico in famiglia”) posseggono, “La storia, i Valori, la Magia dello Sport più bello del mondo”. Ecco che dunque, rivolgendosi a Giorgia, nonno Carlo racconta: “E adesso che sai tutto sulle magie del calcio, sei pronta a scendere in campo con me? Si? E allora andiamo alla scoperta di tutti modi i cui si può giocare a calcio oggi! La cosa più importante è che si gioca con due squadre e vince quella che fa più gol. Ricordi? Gol vuol dire fare entrare la palla nella porta, quella che i bambini davanti a noi fanno con gli zainetti(…) Sì, brava, il portiere è l’unico che può usare le mani per bloccare la palla! Il tipo di calcio più famoso si chiama Calcio a 11 maschile. A 11 perché ogni squadra è formata da 11 giocatori e maschile perché le squadre sono di maschi (…) Il Calcio di chi gioca per divertimento è stato affidato alla Lega Nazionale Dilettanti che ha il compito di aiutare gli adulti, i ragazzi ecc. A Tutto questo pensa Mamma Lega che continuamente apre i suoi cassetti”.
La colorata copertina, dal fresco sapore forse un po’ desueto, raffigura un putto che palleggia in cima a un capitello; di fianco l’effige di due giocatori paffuti e baffuti; in basso un bambino, vestito come il figlio di Wilma dei Flinstone, brandisce due ossa umane cavalcando un coccodrillo con un pallone sul naso. C’è qualcosa di lisergico e parrocchiale, di visionario e domestico, in questo alto messaggio educativo che vuole trasmetterci l’idea di come il calcio attraversi ogni epoca, quanto sia magico e reale, domestico e universale. Perché tirare i primi calci con gli amici? Perché stare col papà davanti alla televisione durante il derby? Perché smanettare su You Tube alla ricerca di eurogoal? Quando puoi semplicemente leggere “Ti racconto…IL CALCIO”? E sapere subito la differenza tra maschile e femminile, apprendere cosa fa Mamma Lega? Non scherziamo con l’educazione e con la cultura! Ecco, se solo qualcuno avesse avuto l’ardire di documentarsi e abbandonarsi a questa bella favola, scritta con semplice amore di nonno, forse si sarebbe astenuto da certi livorosi attacchi, che di sicuro non fanno bene al Calcio italiano. Ma i media e i poteri forti, si sa…
A proposito, Giorgia la nipotina, pare che dopo la lettura del libro si sia data alla pallavolo. Ma questa è un’altra storia.