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    Tifosi della Juve furiosi col Napoli: ecco perché non è stato punito per la plusvalenza Osimhen

    Tifosi della Juve furiosi col Napoli: ecco perché non è stato punito per la plusvalenza Osimhen

    • Redazione CM
    Su tutte le furie. La Juventus e i suoi tifosi, che lamentano una 'palese disparità di trattamento e ingiustizia' da parte della Procura Federale nella vicenda plusvalenze. Il club bianconero dovrà scontare 15 punti di penalizzazione in questo campionato, le altre otto squadre coinvolte (Empoli, Genoa, Sampdoria, Parma, Pisa, Pescara, Pro Vercelli e Novara) sono invece state prosciolte, così come i rispettivi amministratori e dirigenti. Il giudice Mario Luigi Torsello ha punito non gli scambi in quanto tali, ma tutto ciò che c'è dietro. La ricerca ripetuta e ossessiva, attraverso riunioni e telefonate, di strumenti e mezzi per far quadrare i conti. Con quelle che Chinè chiama "dichiarazioni auto accusatorie", come la frase di un dirigente: "Per fare la plusvalenza Pjanic, Arthur lo hai pagato 75 milioni". La Procura federale sintetizza tutto ciò con una frase: "Sistemare i valori" dei trasferimenti è, per l'accusa, "la parola d'ordine nella dirigenza juventina quando si parla di calciomercato". Per Torsello, evidentemente, una grave dimostrazione di "slealtà sportiva", violazione generica ma prevista dal Codice (art. 4).

    IL NAPOLI E OSIMHEN - Tra i club coinvolti nella riapertura dell'inchiesta non c'era il Napoli, nonostante la plusvalenza gonfiata per arrivare a Victor Osimhen. Secondo la Procura il reale valore dei giocatori ceduti per arrivare al nigeriano era pari a 470mila euro, con plusvalenze fittizie per 19,3 milioni. Nello specifico, a saltare all’occhio era stata la differenza per i giocatori che sono stati mandati in Francia: Ciro Palmieri (prezzo 7 milioni, valore corretto 100mila euro), Luigi Liguori e Claudio Manzi (4 milioni per il Napoli e 100 mila dalla Procura), Orestis Karnezis (5 milioni 130mila contro 500mila).  Il club guidato da De Laurentiis non è stato punito ed è stato escluso perché all'epoca si esaminava solo il caso del nigeriano, che non coinvolgeva la Juve e in quest'ottica non sono emersi nuovi fattori.

    LA SPIEGAZIONE - Questa la spiegazione dell'avvocato del Napoli Mattia Grassani a fine dicembre: " Il Napoli direi che è l’unica società di quel primo percorso che non è stata tirata nuovamente in ballo dalla Procura Federale con il ricorso per revocazione. Certamente questo è un dato tranquillizzante che certifica che l’operazione Osimhen che ha portato il nigeriano dal Lille al Napoli con una contropartita in danaro importantissima e qualche contropartita tecnica che comunque non ha modificato la sostanza di un giocatore che ne valesse 71 o 50 come dice la Procura, oggi ne vale più di 100 e quindi quale plusvalenza poteva essere effettuata da un club che invece ha correttamente ed intelligentemente operato sul mercato pagando 71 (di cui 51 in contanti e 20 con contropartite tecniche) un giocatore che poi si è subito apprezzato e valorizzato con incrementi del 30/40% del suo valore iniziale".

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