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Tifosi della Juve furiosi col Napoli: ecco perché non è stato punito per la plusvalenza Osimhen
IL NAPOLI E OSIMHEN - Tra i club coinvolti nella riapertura dell'inchiesta non c'era il Napoli, nonostante la plusvalenza gonfiata per arrivare a Victor Osimhen. Secondo la Procura il reale valore dei giocatori ceduti per arrivare al nigeriano era pari a 470mila euro, con plusvalenze fittizie per 19,3 milioni. Nello specifico, a saltare all’occhio era stata la differenza per i giocatori che sono stati mandati in Francia: Ciro Palmieri (prezzo 7 milioni, valore corretto 100mila euro), Luigi Liguori e Claudio Manzi (4 milioni per il Napoli e 100 mila dalla Procura), Orestis Karnezis (5 milioni 130mila contro 500mila). Il club guidato da De Laurentiis non è stato punito ed è stato escluso perché all'epoca si esaminava solo il caso del nigeriano, che non coinvolgeva la Juve e in quest'ottica non sono emersi nuovi fattori.
LA SPIEGAZIONE - Questa la spiegazione dell'avvocato del Napoli Mattia Grassani a fine dicembre: " Il Napoli direi che è l’unica società di quel primo percorso che non è stata tirata nuovamente in ballo dalla Procura Federale con il ricorso per revocazione. Certamente questo è un dato tranquillizzante che certifica che l’operazione Osimhen che ha portato il nigeriano dal Lille al Napoli con una contropartita in danaro importantissima e qualche contropartita tecnica che comunque non ha modificato la sostanza di un giocatore che ne valesse 71 o 50 come dice la Procura, oggi ne vale più di 100 e quindi quale plusvalenza poteva essere effettuata da un club che invece ha correttamente ed intelligentemente operato sul mercato pagando 71 (di cui 51 in contanti e 20 con contropartite tecniche) un giocatore che poi si è subito apprezzato e valorizzato con incrementi del 30/40% del suo valore iniziale".