Redazione Calciomercato
Perché continuiamo a parlare di Cassano e perché ce lo meritiamo
SEMPRE LUI - Arrendiamoci, arrendetevi: Antonio Cassano ha stravinto. E a tutti noi tocca questa coazione a parlarne, come se fosse inginocchiarsi sui ceci sotto lo schermo panoramico mentre passa il film in cecoslovacco con sottotitoli in cirillico.
VS MOU - Forse un po' ce lo siamo meritato. Avvolti nel bozzolo di un ego da opinionisti che ritengono d'avere qualcosa da dire, convinti di avere un pubblico ansioso di ascoltarci, troviamo il giusto contrappasso in questo soggetto che fa dell'opinionismo un genere d'alta carpenteria, che sfoggia un italiano destrutturato come certi piatti di nouvelle cuisine, che quando pubblicò un libro a nome suo si vantò di averne scritti più di quanti ne avesse letti, che sbaglia pronostici a raffica ma non si arrende e anzi trasforma questa palese maldestrezza in ulteriore alimento per la costruzione del proprio profilo pubblico. Fatevene una ragione: lui più di altri ha capito lo spirito del tempo. Più di noi che lo commentiamo, più degli ex colleghi calciatori che hanno creduto di dover compiere chissà quale percorso di formazione post-carriera pur di rimanere sulla scena, persino più di certi personaggi che nel mondo del calcio vanno per la maggiore ma nonostante ciò non riescono a sottrarsi al confronto-scontro con Cassano Antonio da Bari Vecchia. Come per esempio José Mourinho, che pure in materia di dialettica e comunicazione non avrebbe rivali al mondo. Ma nonostante ciò è cascato pure lui nella tentazione del conflitto a distanza con l'ex compagno di squadra di Livaja. E verrebbe da chiedere al tecnico portoghese cosa mai gli sia saltato in mente di litigare con Cassano. Ma le pare, Mourinho? Se lo immagina Bob Dylan che si mette a polemizzare pubblicamente con Povia?
BOBO TV - Interrogativi destinati a rimanere senza risposta. Allo stesso modo in cui tutti noi siamo destinati a sorbirci per lungo tempo ancora le esternazioni di Antonio Cassano. In solitaria, o con la banda della Bobo Tv che durante i Mondiali in Qatar ci è stata ammannita pure da Mamma Rai, quella che una volta fu la più grande azienda culturale del Paese. Era nata come un circoletto di amici che discettavano di calcio in diretta web senza curarsi particolarmente di forma e sostanza. Ma in piena pandemia la Bobo Tv, con Cassano Antonio in prima fila, si è trasformata in un fenomeno mediatico. E da allora non ha più smesso di esserlo. Quando cercate di dare un senso al concetto di “long covid”, pensate a questo.
@pippoevai