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    Peppino Prisco, parla il figlio: 'Conte ora è interista e sembra il Trap. Sorpasso scudetto al Milan? Che goduria. Zhang...'

    Peppino Prisco, parla il figlio: 'Conte ora è interista e sembra il Trap. Sorpasso scudetto al Milan? Che goduria. Zhang...'

    "Il primo avversario per Peppino era il milanista. Un tempo in città gli juventini non esistevano". Parola di Luigi, figlio di Peppino Prisco, per una vita anima dell'Inter e dell'interismo. In un'intervista a Repubblica, Luigi (oggi 67 anni) racconta: "La passione per l'Inter? Mio padre mi nascose l'esistenza delle altre squadre. Erano entità astratte, esistevano solo nella misura in cui dovevano perdere contro l'Inter. C'è solo l'Inter non è solo il titolo dell'inno del club, è la storia della mia vita. Un dogma contro cui non ho mai osato ribellarmi, nemmeno in adolescenza. A quindici anni ho forse messo in discussione i miei genitori, come tutti i quindicenni, mai la fede interista"

    CONTE - "Un ex juventino in panchina per vincere lo scudetto e interrompere il dominio bianconero? Ex, esatto. Chiunque sieda sulla nostra panchina per me è interista. E penso che Conte, a modo suo, lo sia diventato davvero, intimamente. Per l'accoglienza che ha ricevuto. Ma anche per come si è lasciato con la Juve. Dieci anni fa, mai sarebbe venuto all'Inter. Ma la vita cambia gli uomini e il corso delle cose. Mi piacciono anche gli Zhang, amano l'Inter, spero restino a lungo".

    BARELLA - "Impazzisco per Barella, sintesi di Furino e Tardelli. Mi ricorda anche Matthaus. Ne ha la classe e le palle, vale a dire quella somma di grinta, corsa e attaccamento che è difficile sintetizzare altrimenti".

    SCUDETTO - "Quale altro scudetto mi ricorda questo? Quello di Trapattoni, la cui Inter aveva lo spirito a questa di Conte, che però è tatticamente più raffinato. Vedo la stessa voglia di lottare, lo stesso carattere.  Tratti comuni anche a Herrera e Mourinho, a cui auguro ogni bene. Tutti accusati di schierare le squadre a catenaccio. Non ha senso. Senza difesa non c'è calcio. I teorici del bel gioco li ho sempre derisi, in ogni epoca. Ricordo chi all'inizio dell'avventura interista maltrattava Trapattoni, sostenendo che addormentasse le partite. È stato forse vero per una decina di gare, poi la sua Inter è esplosa. I passaggini sono la ciliegina, la torta è l'organizzazione".

    SORPASSO AL MILAN - "Come l'ho vissuto? Una goduria. Anche perché il Milan non ha mai vinto uno scudetto scavalcando l'Inter. L'ipotesi che Inter e Milan possano un giorno avere uno stadio di proprietà condiviso mi spaventa. Legheremmo le nostre sorti l'una all'altra, ci troveremmo a dover gioire dei risultati positivi del Milan. Peppino, che fra sei mesi avrebbe compiuto cent'anni, sarebbe d'accordo con me. Faccio la mia proposta, che sarebbe anche sua: San Siro resti all'Inter e il Milan si faccia lo stadio a Saronno. Con tutto il rispetto per Saronno".

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