Peluso alla Juve:| 'E' la mia grande occasione'
A Torino già in serata. Oggi visite e poi in campo.
Peluso: «E’ la mia opportunità. Ora voglio sfruttarla!».
«Giocare nell’Atalanta è come guidare una Mercedes, ma in una Ferrari ci spero sempre...», aveva detto prima di Juve-Atalanta. Altro che i Maya. Federico Peluso , corteggiato a lungo anche in estate, questa volta è stato accontentato. Tanta la voglia di salire sul bolide di Antonio Conte da spingere il difensore a giocare subito d’anticipo. Ricevuto il via libera dai due club, che hanno trovato l’accordo sul gong di Capodanno (1 milione subito, tra i 4.5/5 a giugno), ieri ha inaugurato il 2013 in allungo: allenamento a Zingonia nel pomeriggio, immediato trasferimento a Torino in serata.
VISITE E FORMULA In giornata vivrà il suo primo vero giorno da juventino. Visite mediche al mattino e, se tutto andrà secondo programmi, allenamento a Vinovo. Firmerà un contratto fino al 2017: 4 anni più gli attuali 6 mesi. Alla Juventus sbarca in prestito con diritto di riscatto: 1 milione subito, 4.5 in estate, con un bonus di 500 mila euro legato a presenze e risultati di squadra. Operazione che consolida i rapporti tra la società di Agnelli e quella di Percassi . E’ la terza negoziazione negli ultimi 12 mesi: tra Simone Padoin (gennaio 2012) e Peluso (gennaio 2013), la comproprietà estiva di Manolo Gabbiadini (ora in prestito al Bologna), in parte finanziata dal passaggio a metà in nerazzurro di James Troisi.
SALUTI COMMOSSI Il 31 agosto, a mercato chiuso, «un po’ di rammarico c’era, del resto tutta estate si era parlato di un mio trasferimento alla Juve», aveva confessato qualche settimana fa il jolly mancino. Un mix di malinconia e lacrime di gioia ha caratterizzato anche il suo ultimo giorno a Bergamo. Ieri Peluso si è presentato al centro sportivo dell’Atalanta, nonostante Stefano Colantuono gli avesse concesso la possibilità di restare a casa. La seduta è stata leggera (esercitazioni tecniche, vasche e massaggi), impegnativi si sono rivelati i saluti. A 28 anni era impossibile rinunciare a un treno come quello della Juventus, ma in 4 anni con l’Atalanta (e in quasi 8 a Bergamo, dove ha giocato pure nell’AlbinoLeffe) si è instaurato un feeling incredibile. Feeling - come è filtrato da Zingonia - confermato dalle parole con cui il neodifensore bianconero ha salutato compagni e staff. «Sono felice perché la Juventus rappresenta un’opportunità importante per la mia carriera che voglio sfruttare, ma allo stesso tempo un po’ di malinconia c’è nel salutare voi e un ambiente in cui sono stato benissimo. Ringrazio l’Atalanta per quello che mi ha dato in queste stagioni». Parole pronunciate con un filo di commozione, soprattutto quando si è trattato di abbracciare amici come Bellini , Consigli e Manfredini.
LA SCARAMANZIA I nuovi compagni, in gran parte conosciuti durante le frequentazioni nell’Italia di Cesare Prandelli , nelle ultime settimane lo avevano chiamato più volte per avere notizie fresche e in anticipo. Scottato dalla telenovela estiva (Juve sì, Juve no), Peluso aveva chiesto al suo manager Beppe Bozzo di non aggiornarlo sull’evolversi della trattativa. Resistenza interrotta a Natale: tempestato da sms d’auguri a tinte bianconere ha vinto la scaramanzia e chiesto news al suo avvocato. Quelli che il giorno di Natale erano messaggi incoraggianti, a Capodanno (come previsto) si sono trasformati in un bellissimo brindisi.
AL LAVORO In realtà il difensore romano cresciuto nelle giovanili della lazio non avrà molto tempo per rilassarsi. Conosce i ritmi di Antonio Conte , suo ex allenatore e principale sponsor, e dunque sa benissimo che dovrà sudare da subito per mettersi al passo dei compagni e scalare le gerarchie. Lo Special One del Salento è solito inserire gradualmente i nuovi acquisti, non ci sarebbe però da stupirsi di fronte a un esordio di Peluso già domenica contro la Sampdoria. Magari a partita in corso, dal momento che la sua duttilità lo candida potenzialmente per diversi ruoli. Con la partenza di Kwadwo Asamoah (venerdì, per la coppa D’Africa) per l’ex atalantino si prospetta un utilizzo principalmente a sinistra. Il suo curriculum di jolly («etichetta che mi tengo stretto», ama ripetere) gli permetterà di tamponare di volta in volta altre emergenze: sul centro sinistra nella difesa a tre; terzino o centrale in una retroguardia a quattro. Per la sua seconda vita bianconera (la prima, per 6 mesi, nella Primavera juventina di Gasperini ) dovrebbe riuscire a mantenere la maglia 13. Un numero a cui è particolarmente legato. Non è una questione di scaramanzia, bensì di idoli. Già, il 13 di Alessandro Nesta , modello per molti difensori, a maggior ragione per chi è cresciuto nel vivaio della Lazio.