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Pellegrini: la 'Grande Antipatica' va alla sua quinta Olimpiade. O con lei o contro di lei, senza mezze misure
L'anno di pandemia l'ha penalizzata, l'Olimpiade - qualche mese fa - sembrava un miraggio. E invece ha stupito tutti. La Pellegrini divide, non unisce. O con lei. O contro di lei. Così le avversarie che si sono date il cambio in tutti questi anni. Così - anche - una parte dei tifosi. Per qualcuno è la “Grande Antipatica”. Pose da diva, dichiarazioni dall'alto dello scranno. In vasca ha scritto pagine memorabili nel romanzo dello sport italiano. Il suo talento poggia su un piedistallo di sacrifici e dolore. E’ caduta, si è sempre rialzata. L'Araba Fenice, come da tatuaggio che porta sulla pelle. E’ cambiata, senza cambiare mai sul serio. Fedele all’idea che ha di se stesso, convinta di essere la migliore. Con questa impresa è tornata adolescente. Ora l'obiettivo è la quinta finale ai Giochi. Solo Michael Phelps - in campo maschile - c’è riuscito. Oggi Federica è uno squalo che annusa la preda. Poco più di 100 giorni a Tokyo. La rincorsa è partita.
E’ sempre stata una donna da copertina, @mafaldina88. Gli amori, i fidanzati, la famiglia, qualche bizza, le partecipazioni televisive, le prese di posizione, la forza di schierarsi. Sempre esposta, sempre al vento. Ha frequentato le piscine e il red carpet, con la stessa disinvoltura. Qualcuno la scambia per arroganza. E’ - invece - forza interiore. Ha spostato in là i paletti dell'ambizione, ha messo la prolunga alla carriera, rimandando sempre il finale. Più volte si è trovata davanti al viale del tramonto, ma ha frenato, puntato i piedi. Non ora, non qui. La verità è che siamo padroni del nostro destino, finché il destino non ci impone di scendere dalla giostra. E’ un'illusione ballare quando si sono già spente tutte le luci, ma ogni campione sa che finché c'è musica ne vale ancora la pena. E più di tutti lo sa lei, la Divina. Cos'altro può chiedere a stessa Federica Pellegrini? Non si sono segreti. Se non uno. L'ossessione che la divora. La mentalità da vincente. La volontà di ferro. Una qualità che pare antica ma non lo è: la costanza. E poi: il fuoco che le brucia dentro. La voglia di dimostrare - ancora una volta, come tutte le altre volte - di essere la migliore.