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    Pellegrini: 'L'Inter batte il Napoli e vince lo scudetto. Per Zeffirelli mi rubarono il campionato, no alla Samp'

    Pellegrini: 'L'Inter batte il Napoli e vince lo scudetto. Per Zeffirelli mi rubarono il campionato, no alla Samp'

    L'ex presidente dell'Inter, Ernesto Pellegrini ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport: "L'Inter farà una grande partita, batterà il Napoli e vincerà anche questo scudetto. Pochi giorni fa Marotta mi ha invitato alla Pinetina, dove non mettevo più piede da quando ho venduto la società nel 1995. Sono andato ed è cambiato tutto: ho visto l'albergo e i campi. Ma una parte del centro è rimasta la stessa, quella dalla quale solitamente entravo io e mi sono emozionato. Ho pranzato con Beppe, Antonello e il dottor Volpi. Ho conosciuto Inzaghi, una grande persona oltre che un bravissimo allenatore". 

    "Dzeko lo accosto a Serena, piedi e testa importanti allo stesso modo. E Aldo fu decisivo per noi, quindi... Però nel mio cuore c’è Barella. È un piccolo Matthaus, un tedesco di Cagliari, in fondo i sardi sono testardi allo stesso modo. E lui mi sembra avere quella forza di volontà, quella capacità, quella mentalità che aveva Lothar. Sì, ce lo vedo proprio come futuro capitano". 

    "Questo Inter-Napoli mi fa tornare alla mente quello del 1989, quella punizione di Matthaus che ci diede lo scudetto. Perdevamo 1-0, ma ero tranquillo: Lothar prima della partita mi aveva detto 'presidente, vinciamo'. E sì, quando lui diceva che si vinceva, poi effettivamente andava così. Ho un solo rimpianto: avremmo meritato di vincere di più, rispetto a quanto fatto. Partite... sfortunate, usiamo questo termine. Furono in realtà condotte male da due arbitri, nel 1990-91, quando il titolo andò alla Sampdoria. Mi riferisco alla famosa gara con la Fiorentina, pure Zeffirelli mi telefonò per dirmi che mi stavano rubando lo scudetto. E poi lo scontro diretto: purtroppo non c’era il Var, il gol annullato a Klinsmann sullo 0-0 fu un... capolavoro, anche Pagliuca (allora portiere della Samp, ndr) lo ha ammesso a distanza di anni. Siamo stati una delle squadre più forti del Dopoguerra". 

    "Maradona? Peccato non averlo conosciuto di persona, giusto un paio di incroci allo stadio. Era un avversario leale. Non ho mai provato a prenderlo perché ero innamorato pazzo dei tedeschi e nel 1984, quando lui sbarcò a Napoli, io ero già soddisfatto di aver preso Brady e Rummenigge. Piuttosto, non fosse andato Diego al Napoli, io avrei ceduto loro due miei giocatori: Bagni se l’erano già portato a casa, avrebbero preso pure Beccalossi, ero in trattativa per lui e per Serena. Visto quanto mi ha dato Aldo più avanti, l’acquisto di Maradona è stato un bene per il Napoli e anche per noi. L’arrivo di Diego per la verità fece comodo a tutta l’Italia: brindai a champagne pure io. I tedeschi? Dopo Kalle, ecco Matthaus, Brehme, Klinsmann. E poi Sammer, che vinse il Pallone d’Oro e qui qualcuno mi consigliò di venderlo... Ah, pure Bierhoff portai in Italia, poi il mio 50% sparì dopo il prestito all’Ascoli. Mi piaceva, l’avevo visto in Austria, mi ricordava Serena". 

    "Mi offrirono di prendere il Napoli prima di De Laurentiis. Ho avuto un sacco di inviti a... sborsare i soldi, pure col Torino e la Sampdoria. Ma il calcio per me è un questione di cuore. Sono nato interista e morirò tale".

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