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Sboccia Pellegrini, il nuovo De Rossi
“Continueremo ad investire su giocatori giovani e italiani”: una linea societaria, quella decisa dal patron del Sassuolo Giorgio Squinzi, che ha portato più di una soddisfazione a un club passato in pochi anni dalle serie inferiori ai grandi palcoscenici della Serie A. Dopo Zaza e Berardi, oggi a Sassuolo è il turno di Lorenzo Pellegrini: arrivato in estate dopo aver completato tutta la trafila nel settore giovanile della Roma, ieri ha realizzato il suo primo centro nel calcio dei grandi, alla terza presenza. Centrocampista centrale, fisico importante (186 centimetri di altezza), bravo in fase di interdizione e in possesso di un ottimo tiro dalla distanza (per informazioni chiedere a Patrick Vieira, che l'anno scorso venne eliminato ai quarti di finale della Youth League proprio da un suo destro dalla distanza), è stato fino allo scorso anno il capitano della Primavera giallorossa di Alberto De Rossi.
OLTRE IL DESTINO - E pensare che il destino stava per rivelarsi beffardo nei suoi confronti, quasi costringendolo a smettere definitivamente di giocare a calcio, quando gli venne diagnosticata un'aritmia cardiaca all'epoca in cui faceva parte della rosa degli Allievi Nazionali: mesi passati ad allenarsi da solo, in attesa dell'idoneità per poter tornare a giocare con i suoi compagni. Qualche anno dopo il primo gol in A, segnato alla Sampdoria di Vincenzo Montella, l'uomo che gli cambiò ruolo e futuro. Entrato nel settore giovanile della Roma a 9 anni, Pellegrini aveva sempre giocato da attaccante, per via della sua altezza. Una volta arrivato nei Giovanissimi, fu proprio l'Aeroplanino a impostarlo come vertice basso del suo centrocampo, posizione che sarebbe diventata quella definitiva.
SULLE ORME DI DE ROSSI - Con la maglia della Roma, Pellegrini esordisce in prima squadra il 22 marzo 2015, quando subentra a Salih Uçan nel corso della gara contro il Cesena. Questa estate il trasferimento al Sassuolo, per 1,25 milioni di euro, ma con la possibilità di tornare nella Capitale la prossima estate per una cifra prestabilita di 7 milioni di euro, e di 9 milioni tra due stagioni. Un ambiente sano e tranquillo, quello di Sassuolo, dove poter crescere all'ombra di giocatori come capitan Magnanelli, modello a cui Pellegrini vorrebbe ispirarsi: "Quando hai esempi come Magnanelli capisci quali sono gli atteggiamenti giusti”. Un giovane destinato a trovare sempre più spazio in campo, un elemento su cui il tecnico dei neroverdi, Eusebio Di Francesco, punta molto: "Ci sono dei ragazzi che con il lavoro e con la costanza hanno fatto bene, ora è arrivato il momento di Pellegrini". Un centrocampista che a Trigoria ricorda il primo De Rossi, idolo e fonte di ispirazione in campo di Pellegrini. Che come lui iniziò la sua carriera da attaccante, che come lui segnò il primo gol in campionato alla terza presenza in Serie A. Le basi per un futuro luminoso, per il romanista Pellegrini, ci sono tutte. Un talento che la Roma non vuole assolutamente farsi sfuggire.
Fabio Alampi
OLTRE IL DESTINO - E pensare che il destino stava per rivelarsi beffardo nei suoi confronti, quasi costringendolo a smettere definitivamente di giocare a calcio, quando gli venne diagnosticata un'aritmia cardiaca all'epoca in cui faceva parte della rosa degli Allievi Nazionali: mesi passati ad allenarsi da solo, in attesa dell'idoneità per poter tornare a giocare con i suoi compagni. Qualche anno dopo il primo gol in A, segnato alla Sampdoria di Vincenzo Montella, l'uomo che gli cambiò ruolo e futuro. Entrato nel settore giovanile della Roma a 9 anni, Pellegrini aveva sempre giocato da attaccante, per via della sua altezza. Una volta arrivato nei Giovanissimi, fu proprio l'Aeroplanino a impostarlo come vertice basso del suo centrocampo, posizione che sarebbe diventata quella definitiva.
SULLE ORME DI DE ROSSI - Con la maglia della Roma, Pellegrini esordisce in prima squadra il 22 marzo 2015, quando subentra a Salih Uçan nel corso della gara contro il Cesena. Questa estate il trasferimento al Sassuolo, per 1,25 milioni di euro, ma con la possibilità di tornare nella Capitale la prossima estate per una cifra prestabilita di 7 milioni di euro, e di 9 milioni tra due stagioni. Un ambiente sano e tranquillo, quello di Sassuolo, dove poter crescere all'ombra di giocatori come capitan Magnanelli, modello a cui Pellegrini vorrebbe ispirarsi: "Quando hai esempi come Magnanelli capisci quali sono gli atteggiamenti giusti”. Un giovane destinato a trovare sempre più spazio in campo, un elemento su cui il tecnico dei neroverdi, Eusebio Di Francesco, punta molto: "Ci sono dei ragazzi che con il lavoro e con la costanza hanno fatto bene, ora è arrivato il momento di Pellegrini". Un centrocampista che a Trigoria ricorda il primo De Rossi, idolo e fonte di ispirazione in campo di Pellegrini. Che come lui iniziò la sua carriera da attaccante, che come lui segnò il primo gol in campionato alla terza presenza in Serie A. Le basi per un futuro luminoso, per il romanista Pellegrini, ci sono tutte. Un talento che la Roma non vuole assolutamente farsi sfuggire.
Fabio Alampi