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Pelé e l'Italia, storia d'incroci mancati: Milan, Inter e Juve lo volevano, ma il mercato si arrese al popolo
MILAN - Il Milan lo ha incrociato nella finale di Coppa Intercontinentale del 1963, una sua doppietta non bastò al Santos a evitare la sconfitta per 4-2, ma i rossoneri, come chiunque, rimasero estasiati. Avevano preso Amarildo, anche lui autore di due reti in quella partita e trascinatore del Brasile ai Mondiali 1962, quando aveva sostituito proprio Pelé infortunato. "Avrei potuto venire a giocare anche nel Milan", ha detto in una delle sue ultime interviste alla Gazzetta dello Sport. Ma cinque anni prima era già dell'Inter.
INTER - Dopo la Coppa del Mondo vinta nel 1958 in Svezia, con ben sei reti di Pelè tra Galles, Francia e i padroni di casa in finale ad appena 17 anni, Angelo Moratti, presidente dell'Inter che in attacco schierava lo sconfitto Lennart Skoglund, raggiunge l'accordo con il Santos. E' fatta, il ragazzo è nerazzurro. Poi, però, il presidente del club brasiliano chiede di fermare tutto: "Appena la cosa fu orecchiata in Brasile, la gente si scatenò contro i dirigenti. E allora come fai… Trovi un esagitato che davvero va ad aggredire il presidente del Santos… Non era più un affare calcistico ma un caso di coscienza e così papà stracciò quel contratto", ha dichiarato Massimo Moratti rivendicando un colpo che sarebbe stato storico per il padre. Pelé avrebbe poi segnato un gol nell'amichevole contro l'Inter del 1961, quando i brasiliani vinsero 4-1. In generale, qualunque squadra fosse riuscita a strappare Pelè al Santos avrebbe fatto l'operazione del Secolo. Solo che c'era un popolo intero che era pronto a urlare: "Prima dovrete passare sui nostri cadaveri.
JUVE - Ne sa qualcosa anche la Juventus. Nel 1987 Pelé ha svelato: "Sì, la società bianconera mi avrebbe voluto ma il Santos non volle sapere di cedermi: in città sarebbe scoppiata la rivoluzione. Non era come oggi: lasciare il Brasile assumeva il significato di una specie di tradimento, partivano di solito i più giovani, quelli non ancora affermati o chi nel proprio club non si sentiva più a suo agio. Sono sempre stato un estimatore della Juve, di campioni come Boniperti e Sivori. È andata così: inutile rimpiangere quello che non è stato". La Juve l'ha solo affrontata, nel 1961 e nel 1963, vincendo e perdendo contro Sivori. Sarebbero stati una coppia strepitosa.