Pazzini con Milito:| Ranieri ci crede
Quel disgraziato (copyright Ranieri)... gli ha dato ragione. Pazzini e Milito, si può. Chissà se Gasperini si sarà mangiato un cetriolo o solo il fegato? Riecco l’Inter. Pazzini sarà disgraziato per i ricordi di Ranieri, ma proprio perchè gioca e segna. Nulla di speciale a detta di Moratti: quello fa montagne di gol...Sottinteso: basta lasciarlo giocare. Ed infatti...Già, non può giocare in coppia con Milito. Diceva il profeta della difesa “a tre“. Ed infatti ha giocato e segnato l’altro. D’accordo su rigore, ma il tacco dello smarcamento era del Paz. Milito ha fatto il resto. Il calcio è bello, perchè la smentita è sempre dietro l’angolo. Però meglio siano smentiti i critici del bar, piuttosto che allenatori strapagati.
Riecco un’Inter vecchio stile almeno nel risultato, capace di ammazzare l’avversario quando quello pensa di essere vicino allo sgambetto. Il campionato aveva abituato bene (gli avversari), Ranieri ha dimostrato che basta un allenatore di buon senso, e di senso pratico, per evitare che gli avversari pensino proprio male. Il Bologna ha sfruttato ogni debolezza, Di Vaio doveva aver studiato bene la difesa nerazzurra, soprattutto le debordanti abitudini di Lucio: al primo accenno di gioco veloce, il pelatone è filato in contropiede e solo l’arte raffinata di Julio Cesar ha mandato in confusione l’attaccante del Bologna. Un segnale della buona stella. Poi è toccato all’Inter. Ranieri ha messo a posto la cornice: più ordine, maggior attenzione, anche se in difesa avrà da lavorare, e libertà a queli bravi. Ci ha provato con Coutinho trequartista, si è fidato dei pregi di Forlan che si è proposto come il miglior regista d’attacco. L’assenza di Sneijder è stata tamponata: sarà peggio martedì, a Mosca, in Champions dove l’olandese non ci sarà (al solito l’infortunio è più grave di quanto sembrava) e l’uruguaiano non potrà giocare.
A Bologna, l’Inter ha ritrovato tradizione del risultato e tradizionale capacità di tener botta in partita. Nei primi venti minuti sono spuntate la bontà del Bologna e la grinta nerazzurra: Di Vaio si è mangiato un gol, Samuel uno ancora più grande, Forlan ha preso un palo, Pazzini ha morso due volte sfiorando il gol. L’attacco interista ha rispolverato il marchio del potere, il centrocampo ha lottato contro la forza di Perez e Mudingay, Konè e Diamanti. Ranieri ha chiesto un assetto molto rigoroso, bastavano Forlan e Coutinho per produrre qualità. Non è stata vita facile, ma se ne sono visti gli effetti. Il gol di Pazzini, arrivato con un tiro da lontano ma sviluppato dal coro (Forlan, Chivu e Cambiasso), ha dimostrato che quest’anno la squadra non sarà quella del Triplete, ma neppure quella inventata da Gasperini.
La ripresa ne è stata la controprova: sofferenza sul giocare arrembante e pressante del Bologna, che se l’è giocata con ogni mezzo, però mai molle e doma. Partita da spettacolo, almeno nelle occasioni: traversa di Cambiasso, Julio Cesar ancora una volta ha ammutolito Di Vaio. Fallo fesso di Samuel e rigore del pareggio segnato da Diamanti. L’Inter poteva sciogliersi o incrinarsi. Invece è toccato al Bologna: fuori il suo portiere distrutto nella spalla, dentro Milito con Pazzini. Poteva essere un errore far a meno di Forlan, invece Ranieri ci ha preso. Il principe ha preparato e segnato il suo rigore. Lucio si è riabilitato, sventolando la testolona con un gol alla Pazzini.
Per Ranieri buona la prima. Mentre Mourihno, in Spagna, stava perdendo la partita col Real, poi vinta. Il pallone ogni tanto rende a ciascuno il suo