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Pato e Berlusconi: "La verità sul PSG e le chiamate prima delle partite. Dava feste per le vittorie, ma io ero escluso!"
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Pato è stato protagonista dell'ultima puntata del BSMT, podcast di Gianluca Gazzoli su YouTube, e uno dei temi su cui si è soffermato maggiormente è stato il rapporto con l'ex proprietario del Milan, scomparso nel 2023. Un legame a 360°, dai consigli tattici in campo all'aspetto familiare vista la relazione con Barbara, figlia di Silvio Berlusconi.
DA NUOVO ARRIVATO A CENTRO DEL PROGETTO - "Io ho sempre vissuto nel modo in cui pensavo di vivere. Purtroppo anche in tutti i lavori c'è la politica. A volte devi fare e a volte non devi fare. Io ho sempre pensato di fare quello che mi piace e seguire il mio cuore. Quando sono arrivato ero giovane, avevo uno stipendio molto alto. In quella epoca ero fidanzato con la figlia del proprietario (Barbara Berlusconi, ndr). Come Ibrahimovic ero stato capocannoniere del club. Lì stavo bene, ero a casa, avevo la mia vita lì e mi trovavo benissimo. Purtroppo dopo ho capito che devi sempre fare bene, perché poi arriva altra gente. Ho avuto un po' di infortuni, sono dovuto tornare in Brasile...".
IL RAPPORTO CON SILVIO BERLUSCONI - "Il primo incontro? Un giorno siamo andati a mangiare da Giannino. Ero lì con la mia famiglia e c'era lui lì. E' stata la prima volta che l'ho visto ed è stato bellissimo. Lo porto nel cuore. A parte i soldi del Milan, c'è il rispetto e a me piace tantissimo. Loro hanno creduto in me, sono venuti in Brasile per prendermi. Purtroppo lui non c'è più, per me sarà sempre il Berlusconi che mi ha trattato sempre bene. Mi chiamava nel pullman mentre si andava alla partita. Questa è carina. L'allenatore era Leonardo, a un certo punto andavo alla partita e mi suona il telefono. Io: "Mamma, che numero è questo? Adesso rispondo e mi dicono che Berlusconi voleva parlare con me. A mezz'ora dalla partita. Lui mi dice: "Guarda, ti dico: vai vicino alla porta. Non stare lontano. Vuoi puntare cinque giocatori, ok li puoi prendere, ma se stai vicino alla porta puoi spostare il pallone e tirare". Io ho risposto: "Ma l'allenatore cosa dirà?". E lui: "Non ti preoccupare, poi ci parlo io con l'allenatore". Lui è stato sempre gentile. Ha avuto anche ragione? Eh sì, ho fatto un sacco di gol (ride, ndr). Sono diventato un numero nove, sono andato in nazionale da centravanti. A volte sembrava che raccontava delle cose che non so se erano vere. Però per come le raccontava per me era più veloce di Bolt. Diceva che faceva sprint di 100 metri in pochi secondi. E io: "Ok, potresti andare alle Olimpiadi allora" (ride, ndr). Quello che rimane nel cuore è che era una persona carina, divertente, mi dava consigli sul campo che mi hanno cambiato tanto. Cosa diceva Leonardo? Niente, perché abbiamo vinto contro il Real Madrid, c'era il trio dei brasiliani. Leonardo non lo sapeva neanche, l'ha saputo dopo tanto tempo. Leo è stato bellissimo, sapeva che se Berlusconi faceva quello non era per prendersi il potere. Quello che rimane nel cuore e rimarrà per tutta la vita e racconterò è quello. Berlusconi è stato fondamentale".
ANCORA SU BERLUSCONI - "Lui ha fatto la storia del Milan, ha sempre fatto il meglio per il Milan. Amava il Milan. Tutti i giocatori che ha portato hanno fatto la storia. Ronie, abbiamo vinto tutto. Quello che ha fatto per il Milan non si può cancellare, è eterno. Grazie a lui ho vinto anche io".
LA RELAZIONE CON BARBARA BERLUSCONI E IL RAPPORTO CON SILVIO - "Ora sono sposato. Mia moglie è bellissima, bravissima, capisce che ognuno ha la sua vita e la sua storia che non si può cancellare. Mi chiedono sempre di questa storia e non è un problema per Rebecca (sua moglie, ndr). Fa la conduttrice televisiva. Poi anche suo padre si chiama Silvio (ride, ndr). Quest'anno è scomparso ed è stato molto triste per noi. Ci siamo incontrati con Barbara, siamo stati insieme sì. Mi ha aiutato, ma a volte mi dava un po' sai... Come l'ha scoperto Silvio Berlusconi? Ah, io non lo so... Lui era il capo, quindi sapeva tutto. Galliani... Andavano la sera a cena in ristoranti e lui arrivava da noi la mattina agli allenamenti: "Eh, hai preso l'acqua ieri vero". Sapeva tutto. Non so come l'ha saputo, però mi ha sempre trattato molto bene. Non mi ha mai chiesto di lasciare sua figlia. E' sempre stato bellissimo, ha sempre raccontato barzellette sui brasiliani. E' sempre stato molto gentile. Era un suocero ingombrante? In quel momento capivo ma non tanto come oggi. Posso dire che è andata bene, sono contentissimo e non mi pento di niente di quello che ho fatto. E' stato un momento felice che ho vissuto. Non so nel pensiero del Milan, però quello che stava facendo non cambiava i risultati in campo. In quel momento abbiamo vinto il campionato italiano e anche la Supercoppa. Fosse stato al contrario ok va bene, però se vinciamo e va tutto bene non c'è nulla da dire. Berlusconi diceva che se vincevamo una partita c'era festa per tutti tranni che per me? Sì, l'ho raccontato tanto tempo. E' vero. Lui voleva fare: "Se vinciamo, darò una festa per voi. Però tu Pato sei fuori!" (ride, ndr). Per me è stato davvero bellissimo e piacevole conoscerlo e averlo vicino".
L'OFFERTA DEL PARIS SAINT-GERMAIN E IL MANCATO ARRIVO DI TEVEZ DAL CITY - "Se sono rimasto per la relazione con Barbara Berlusconi? C'erano stati dei rumors perché ero molto legato ad Ancelotti e Leonardo e quando il PSG ha iniziato a muoversi per fare mercato loro mi hanno chiamato e mi hanno detto: "Tu sarai il primo acquisto, vorremmo che venissi qui". Io mi sono alzato la mattina, loro mi chiamano e mi dicono questo, parlo con i miei agenti e avevano già dato il contratto. Io chiamo il mio agente, chiamo il Milan e dico: "C'è questa cosa qua, cosa faccio? E' una proposta per andare al PSG da Leo e Ancelotti". Berlusconi mi chiama e gli spiego, perché poi nel mondo del calcio ci sono tante cose. Lui mi chiama e mi dice: "Guarda Ale, sei stato il nostro capocannoniere, abbiamo vinto con te, io mi fido di te". Poi io guardo i miei motivi: stipendio molto buono, la vita che vivo qua è bella, mi sento a casa, a parte la fidanzata, sto bene, vivo bene, faccio gol, vivo tranquillo. Perché devo muovermi? Ho chiesto a Berlusconi cosa volesse lui e mi ha risposto: "Io non voglio che tu parta, perché io mi fido di te. Andiamo in Champions, proviamo a fare bene". In quel periodo ero una delle persone importanti della squadra. E allora gli ho detto: "Va bene, tu decidi. Se tu vuoi che io stia qua io sto. Perché tu sei andato in Brasile a prendermi quando avevo 16 anni. Quindi tu decidi". Lui ha detto: "No, tu non muoverti. Tu rimani qui". Io ho detto: "Va bene. Voi fate tutto". E lui ha bloccato, lui ha fatto perché era una cosa che io neanche sapevo. Poi sono uscite tante cose che non sono state carine, però ok a volte il calcio è così. Io sono stato tanto contento, mi ha detto tante cose. Lui ha bloccato tutto. Poi il momento del Milan, tutto... La gente può legare le cose e parlare, ma la verità è quella".
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Silvio l'ha fatto perchè era Barbara Berlusconi che non voleva che l'allora attuale fidanzato Pat...