Parmamania: mercato, voto 7
Va di pari passo. Mentre le spiagge si svuotano, i divani si riempiono e l'autunno è alle porte. Televisori che si accendono e, dopo un'oretta e mezzo si spengono, lo spettacolo va avanti senza soste. E meno male che è così. Uno sguardo al calendario, uno al mercato che è stato. Il triplice fischio alle trattative è giunto alle 23:00 del 2 settembre, giorno che ha consegnato al campionato le squadre complete, reparto per reparto. E il Parma, mobile da subito, è riuscito nel suo piccolo a ingrandirsi almeno in fatto di nomi. E di esperienza. Leonardi ha lavorato con il suo staff, come un ape meticolosa ha fatto il bene del suo 'alveare'.
Il 4 luglio è un giorno importante, per l'America e gli americani. Il cosiddetto 'Indipendence Day'. Se si tralascia la storia, questo giorno è importante pure perché ha visto i tifosi del Parma accogliere festanti Antonio Cassano. E cominciava quel giorno il sogno crociato, con il genio di FantAntonio che levava le ancore alle navi gialloblù, pronte a solcare mari più arguti. Lasciando perdere, per un attimo, l'andamento delle prime giornate di campioinato.
Il Parma è riuscito a dare forza ad un progetto avviato tempo fa, che ha trai protagonisti giocatori ricercati da mezza serie A e Bundesliga, Premier. Le richieste pervenute sulla scrivania dell'Ad sono state tante, ma Paletta, ad esempio, è rimasto dov'era, assieme a Sansone. Motivo d'orgloglio, per dirla alla Leonardi, motivo per sognare. Trattendendo i gioielli di una bottega cara, chiedere all'Inter per Belfodil, il Parma è riuscito a portare dalla sua parte gente come Gargano, prezioso, Obi, Felipe e il sorprendente Pedro Mendes, Munari e Cassani.
Gente conosciuta, che può dire la sua in ogni dove, figuriamoci nella tranquillità della provincia. Che mira a non essere più tale. Vuole candidarsi come la sorpresa del campionato, il Parma, vuole esserlo dopo anni di tantativi falliti e nell'anno del centenario. Tralasciando i movimenti minori, le collaborazioni con club ai quali girare calciatori per business, bisogna dire che il mercato del Parma è stato positivo. Manca il colpo del gong, quello che spingeva più in alto le pretese, ma ora come ora bisogna accontentarsi.