Parmamania:| Marino, esonero tardivo
Quando le cose non funzionano, non si possono cambiare tutti i giocatori. Si cambia soltanto il tecnico. Il vecchio adagio che accompagna le vicende del calcio è da sempre questo. La più sterile delle giustificazioni possibili per un esonero, solitamente, è questa. La stessa che pare azzeccatissima per il caso di Pasquale Marino a Parma. Allontanarlo con sette partite da giocare, per rimpiazzarlo con Franco Colomba (e non José Mourinho, tanto per intenderci), non pare una scelta illuminata.
Quanto può metterci il nuovo tecnico per capire come mettere in campo la squadra nel modo migliore? Quanti punti potrà fare nelle prossime tre partite (le due trasferte con Lazio e Udinese, oltre all'impegno casalingo con l'Inter)? Difficile rispondere a queste domande. Quello che è certo è che la partita da vincere era quella di domenica contro il Bari. Non la si è vinta. E ora si dovrà sperare bene e basta.
Con Marino sarebbe stato lo stesso, anche perché la squadra non era schierata contro al tecnico. Semmai si sarebbe risparmiato un ingaggio pesante, quello di Colomba, che fra le cose ha ottenuto un contratto sino al 30 giugno 2012. Le possibilità di restare in serie A, nonostante i due punti di vantaggio sulla terz'ultima, si sono già ridotte al lumicino a causa di un calendario proibitivo. Marino andava esonerato, ma qualche mese prima. E il 'meglio tardi che mai', ben poco si addice a questa situazione.