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    Parmamania: il giorno dei saluti

    Parmamania: il giorno dei saluti

    Il Parma saluta la serie A. Un arrivederci a chissà quando, ma pur sempre di un arrivederci si tratta, perché Parma e il Parma torneranno nel massimo campionato. Nell'ultimo giorno di scuola, Lucarelli e compagni si salutano, dopo una stagione davvero al limite dell'assurdo. C'è un pizzico di magone, chi mai avrebbe pensato a tutto questo, nove mesi fa? Nessuno, nemmeno loro, nemmeno i protagonisti, quelli che hanno dato tutto per la maglia e quelli che hanno rinunciato a quasi tutto pur di vederla indossata su qualcunaltro.

    Il Parma è questo, il Parma è di una città che non smette di amarlo, in maniera incondizionata. Contro la Samp novanta minuti di sofferenza, novanta minuti in cui qualcuno si sentirà sollevato perché è l'ultimo incarico, qualcun altro si vedrà passare davanti tutta la stagione, in maniera convulsa, qualche altro forse piangerà. Perché nonostante tutto, dopo quanto accaduto, c'è chi si sente legato in maniera viscerale al Parma, soprattutto a questo Parma.

    "Probabile che da domenica sera saremo dimenticati da tutti", ha detto Donadoni in conferenza stampa, ma non sarà così. Tutti si ricorderanno della dignità di questi uomini, tutti terranno a mente gli sforzi fatti da calciatori e, soprattutto dipendenti, per aver tenuto viva la speranza che il Parma possa iscriversi in B a seguito dei tagli e delle rinunce. Tutti si ricorderanno anche delle istituzioni, poco vigili, che hanno permesso vendite facili e poco chiare, che hanno dato spazio a personaggi come Manenti e che prima hanno erogato un prestito di 5 milioni di euro per garantire l' dell'esercizio provvisorio poi si sono tirati indietro, affermando la volontà di far rientrare il tutto nel conteggio del debito sportivo.

    Perché? Tutti si ricorderanno anche di Pietro Leonardi, con un passato da eroe, con un presente tutto da scrivere. Da settimane viene avvistato sul campo di allenamento del Latina, domenica scorsa era anche negli spogliatoi dopo la partita, a stretto contatto da giorni con i dirigenti romani, starebbe programmando già la prossima stagione. Non è ancora ufficiale, ma sembra proprio che Leonardi possa ripartire da lì.

    Già, ha fatto in fretta... Il lavoro è lavoro, resta sempre un dirigente affermato, ma non si sente in colpa? A Parma ci sono famiglie che aspettano ancora le sue garanzie, le sue rassicurazioni, invece ha salutato ed è andato nel suo microcosmo, Monterotondo. E a proposito dei saluti, questo giorno sarà il più brutto, tra magone e speranze, fiducia e attesa, con in mente un "arrivederci" che, forse, potrebbe esserci quanto prima. Basta aspettare ed essere fiduciosi. 

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