Parmamania: a testa alta e tutti uniti
A testa alta e con orgoglio, con l professionalità che li ha contraddistinti fino ad ora, (chiedere a Roma e Inter), alla faccia di chi parlava di campionato falsato. Le parole se le è portate via il vento, i fatti, quelli di un Parma fallito che cerca acquirenti per mantenere il titolo sportivo e ripartire da una B ormai certa, sono sotto gli occhi di tutti. E tutti ammirano una società che non ha più società, i giocatori che non hanno più lo stipendio e della gente che si sfinca e che di solito sta dietro le quinte, che non ci mette la faccia ma il lavoro per mandare avanti la baracca che è stata anche sul punto di essere spazzata via dai vortici che l'hanno coinvolta, travolta e colpita in pieno.
Il Parma fa gruppo, lo ha sempre fatto nello spogliatoio coeso, lo fa ora con una città che non vuole lasciare sola la squadra. si mette a testuggine e aspetta tutti al varco, che si vinca o che si perda, l'importante è finire il campionato con dignità e professionalità, con onore, anche senza la gloria sportiva, perché quella è salva da tempo, anche senza i risultati.
L'ultimo posto in classifica non affossa le emozioni dei calciatori e di quei pochi rimasti in società, loro si sono dimostrati veri uomini e, al di là della becera retorica, non hanno abbandonato la felice in brandelli. Assolutamente, sono rimasti sulla nave finché non hanno visto quel pezzo di terra su cui attraccare. Che ancora non si vede benissimo, speriamo non sia un miraggio, sperando che prima o poi ci si possa arrivare a toccarlo con mano e ripartire da li.
A testa alta, come vuole finire il Parma, con l'onda positiva rappresentata dalla spinta di un tifo che non li ha mai mollato, nonostante tutto quello che il Parma in questi mesi ha passato. Sballottato da un presidente all'altro, da un Manenti all'altro, il viaggiatore ha dimostrato di voler resistere alla spuma della tempesta senza voler affogare, senza inchinarsi e risorgendo, in parte. In attesa della resurrezione completa, Lucarelli e compagni non mollano, vanno avanti a testa alta.
Il Parma fa gruppo, lo ha sempre fatto nello spogliatoio coeso, lo fa ora con una città che non vuole lasciare sola la squadra. si mette a testuggine e aspetta tutti al varco, che si vinca o che si perda, l'importante è finire il campionato con dignità e professionalità, con onore, anche senza la gloria sportiva, perché quella è salva da tempo, anche senza i risultati.
L'ultimo posto in classifica non affossa le emozioni dei calciatori e di quei pochi rimasti in società, loro si sono dimostrati veri uomini e, al di là della becera retorica, non hanno abbandonato la felice in brandelli. Assolutamente, sono rimasti sulla nave finché non hanno visto quel pezzo di terra su cui attraccare. Che ancora non si vede benissimo, speriamo non sia un miraggio, sperando che prima o poi ci si possa arrivare a toccarlo con mano e ripartire da li.
A testa alta, come vuole finire il Parma, con l'onda positiva rappresentata dalla spinta di un tifo che non li ha mai mollato, nonostante tutto quello che il Parma in questi mesi ha passato. Sballottato da un presidente all'altro, da un Manenti all'altro, il viaggiatore ha dimostrato di voler resistere alla spuma della tempesta senza voler affogare, senza inchinarsi e risorgendo, in parte. In attesa della resurrezione completa, Lucarelli e compagni non mollano, vanno avanti a testa alta.
