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Bivio Parma: Serie B o Dilettanti
IL PIANO - Come riporta La Gazzetta dello Sport, da qualche giorno il sindaco di Parma Federico Pizzarotti ha preso in mano il dossier Parma e ha deciso di tutelarsi: ha fatto ingiunzione di pagamento al club per un debito di circa 700 mila euro e ha promosso l’incontro di ieri a Collecchio al quale era presente assieme ai giocatori emiliani e ai rappresentanti di Figc, Lega e Aic. Si tenta la strada del "fallimento pilotato" che garantirebbe il mantenimento del titolo sportivo e, quindi, la partecipazione al prossimo campionato di Serie B, in caso di retrocessione. Con questo procedimento il titolo sportivo viene messo all’asta e la società acquirente dovrà pagare i soli debiti sportivi, quelli con la Figc. Il fallimento può avvenire in tre modi: richiesto dalla Procura, qualora vengano ravvisati estremi di reato, per istanza presentata da alcuni creditori, o perché l’amministratore della società ne porta i libri in Tribunale. Se la procedura del "fallimento pilotato" non dovesse andare in porto, l’unica soluzione è ripartire dai Dilettanti.
SCENARI INQUIETANTI - Giampietro Manenti, ieri, ha tenuto l’assemblea dei soci da solo. Non c’era nessuno, tranne lui, nella sala delle riunioni del centro sportivo di Collecchio. Dopo aver promesso ancora una volta che lunedì pagherà tutti gli stipendi, se n’è andato da un’uscita secondaria. il conto della Mapi Grup d.o.o., società domiciliata all’indirizzo Industrijska Cesta numero 7 di Nova Gorica (Slovenia) si è improvvisamente svuotato. Aperto il 10 aprile 2013 presso la Raiffeisen Banka D.D., è stato chiuso il 19 febbraio 2015. Cioè l’altro ieri. Se da queste cassaforti dovevano arrivare i soldi per salvare il Parma, non si capisce cosa potrà succedere nei prossimi giorni. Gli uomini della Procura di Parma sono al lavoro per capire dov’è finita l’enorme mole di denaro gestita negli anni dal Parma Fc. Investigazioni sono in corso anche da parte dell’Antimafia, molto attenta nell’ultimo periodo a ciò che succede nel territorio emiliano. Nel 2006 l’indebitamento del Parma era di 16 milioni di euro, oggi arriva a 197 milioni.
PIZZAROTTI: IL PARMA NON E' UNA SALUMERIA - Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, ha parlato della situazione del club: "Ha acquistato un club di Serie A, non una salumeria. Ma non nutro particolari speranze positive. Faccia chiarezza: non si sta acquistando una salumeria in un piccolo paese, si sta acquistando una società di calcio che milita in Serie A. Se non si hanno risorse su un conto italiano per far fronte a spese immediate, è evidente che ci sia qualcuno dietro. Acquistare un club in una situazione difficile come quella che sta vivendo il Parma e non avere chiaro che servono organizzazione e garanzie, era percepibile da tutti. Serve chiarezza, si è perso già tanto tempo, ora bisogna accelerare davvero. Parlo anche di altre possibili soluzioni, tifosi e giocatori sono pronti a valutare anche le soluzioni più spiacevoli. Ma non nutro particolari speranze positive".
LUCARELLI AMARO - Intanto Alessandro Lucarelli, capitano dei Crociati, afferma amaro e beffardo sul suo profilo Instagram: "....ti hanno sgonfiato amico mio. #saveparma"
....ti hanno sgonfiato amico mio. #saveparma# http://t.co/KtS1nfJW6I
— Alessandro Lucarelli (@criale1991) 21 Febbraio 2015