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    Parma, UFFICIALE: con l'Udinese non si gioca. Lucarelli: 'La pazienza è finita'

    Parma, UFFICIALE: con l'Udinese non si gioca. Lucarelli: 'La pazienza è finita'

    17.50 UFFICIALE, Parma-Udinese non si giocherà. Ecco il comunicato della FIGC: "Rinviata la partita Parma-Udinese in programma domenica 22 febbraio allo stadio “Tardini”. Lo ha deciso oggi il presidente della Figc Carlo Tavecchio dopo “aver preso atto del provvedimento, con cui il Prefetto di Parma ha disposto che la gara Parma- Udinese del Campionato di Serie A 2014/2015 programmata per il giorno 22 febbraio 2015 possa svolgersi esclusivamente a porte chiuse; sentita l’Associazione Italiana Calciatori e l’Associazione Italiana Allenatori di Calcio che hanno espresso il disagio dei calciatori e degli allenatori di entrambe le squadre a giocare a porte chiuse; sentito il Sindaco della Città di Parma e d’intesa con il Presidente della Lega Nazionale Professionisti Serie A”. La gara Parma-Udinese è stata rinviata ad altra data che verrà fissata dalla Lega Nazionale Professionisti Serie A".

    14.35 La gara tra Parma e Udinese, prevista per domenica alle 15 al "Tardini" è stata rimandata a data da destinarsi, in quanto non sussistono le condizioni di sicurezza minime a causa dell'impossibilità di mettere a disposizione un numero sufficiente di steward, che non ricevono gli stipendi da 8 mesi. A confermarlo è stato il sindaco di Parma Pizzarotti.

    ​14.23 - Niente allenamento pomeridiano a Collecchio: Roberto Donadoni ha cancellato la seduta. Intanto il capitano, Alessandro Lucarelli, ha commentato la situazione: "Ieri c'è stato un colloquio con il presidente: l'unico problema che ci ha fatto presente è la difficoltà di portare i soldi in Italia. Ci ha ribadito che tenterà di farci avere delle garanzie in giornata. La pazienza ha un limite: il nostro gruppo ha dato un ultimatum. Il tempo ormai sta per scadere. È giunta l'ora di mostrare i fatti a questa squadra. Se così non sarà, ci muoveremo secondo la strada che abbiamo delineato. La Figc? Sinceramente, mi viene da ridere: nel momento in cui si è delineata la possibilità di non scendere in campo, ecco che sono comparsi immediatamente gli uomini della Federazione. Tengono alla regolarità del campionato o hanno a cuore le sorti del Parma? Lo capiremo solo dopo il confronto". Manenti ha commentato queste ultime voci: "Sono circondato ma proseguo. Sono solo come sempre: ora sto facendo l'assemblea dei soci, più tardi incontrerò la stampa"

    Un nuovo capitolo legato al Parma Calcio è stato avviato: la Procura di Parma avrebbe aperto, infatti, un altro fascicolo di indagine che si aggiungerebbe a quello per il fallimento della società emiliana, la cui udienza è fissata il 19 marzo 2015. Infine è intervenuto anche il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti: "La situazione non è più contenibile: si è deciso di entrare in gioco in modo deciso. Incontrerò i giocatori assieme a un avvocato della Figc: vogliamo salvaguardare il titolo sportivo. Non è detto che il fallimento pilotato sia una soluzione. Da Manenti abbiamo ricevuto solo parole per ora. Io voglio rassicurazioni o la libertà, con altri imprenditori, di salvare il Parma, un valore per la città. Alla Figc e alla Lega ho ribadito che ritengo impossibile permettere di comprare una squadra di calcio con decine di milioni di debiti, senza avere nessuna garanzia".
     
    10.00 Riportiamo integralmente l'articolo della Gazzetta dello Sport di Andrea Schianchi che ricostruisce le ultime incredibili vicissitudini del Parma, sempre più vicino al fallimento dopo che nemmeno il neo-patron Manenti è riuscito a fornire garanzie a calciatori e dipendenti sul pagamento degli stipendi arretrati.

    Sarà una scena surreale. Giampietro Manenti, questa mattina alle 11, entrerà nella sala delle riunioni del centro sportivo di Collecchio per presenziare al suo primo consiglio di amministrazione in qualità di socio di maggioranza e, guardandosi intorno, scoprirà di essere solo. Stando a quanto si è saputo, non parteciperà nessuno dei soci di minoranza e anche l’immobiliarista Maria Isabella Camporesi, socia al 50% della Mapi Group di Manenti, ha declinato l’invito per divergenza sulla gestione del club. Solo e senza soldi, questo il destino del nuovo padrone del Parma che ieri si è presentato a Collecchio per parlare con la squadra e con i dirigenti che stanno lavorando all’organizzazione della partita contro l’Udinese. 

    IL NODO STEWARD - A Roma, invece, il sindaco Federico Pizzarotti ha incontrato Tavecchio e Beretta. La Federcalcio ha ribadito "il sostegno delle istituzioni, nel rispetto del quadro normativo vigente e delle reciproche responsabilità, affinché si creino le condizioni economiche e ambientali che consentano il proseguimento dell’attività sportiva". Domani è il giorno-chiave per sapere se la gara di campionato verrà regolarmente disputata. Il Parma ha fatto presente alla Lega Calcio le pesanti difficoltà economiche: non ci sono abbastanza soldi in cassaforte per pagare gli steward, l’azienda che fornisce l’energia e il personale addetto al servizio sanitario. Una piccola scorta, comunque inferiore ai 40 mila euro, è stata salvata, ma probabilmente non è sufficiente. L’ipotesi più accreditata è che Parma-Udinese si giochi a porte chiuse. Domani il Gos, il Gruppo Operativo per la Sicurezza, si riunirà e prenderà una decisione sulla base anche delle risorse economiche garantite dalla società. Si tratta, in sostanza, di mettere insieme qualche migliaia di euro che, unite ai circa 40 mila già esistenti in cassaforte, servirebbero a pagare i rimborsi spese di chi lavorerà domenica allo stadio Tardini. 

    DOVE SONO I 30 MILIONI? - Escluso che Manenti apra il portafoglio, perlomeno fino a ieri non ha dato questa disponibilità. E il fatto è abbastanza curioso, perché stiamo parlando di un uomo che si è presentato come un facoltoso imprenditore in contatto con ricchi investitori stranieri. Finora non gli è riuscito di sbloccare i 30 milioni di euro promessi che dovrebbero essere utilizzati per saldare gli stipendi dei tesserati e dei dipendenti, ma per organizzare Parma-Udinese serve una cifra molto inferiore: possibile che un imprenditore, che dice di aver preparato un dettagliato piano industriale per il risanamento del Parma, non abbia nemmeno tre o quattromila euro per "aprire" il Tardini? O forse, come molti sospettano da tempo, Manenti non è un facoltoso imprenditore ma sta tentando di aprire la strada a qualcuno che si muove nell’ombra. 

    BONIFICI FANTASMA - A Collecchio anche ieri si è presentata la delegazione dell’Aic al completo: il presidente Tommasi, il vicepresidente Calcagno e il direttore generale Grazioli. "Siamo a giovedì e la situazione non è cambiata", il commento di Tommasi. I giocatori hanno incontrato Manenti dopo l’allenamento. Un confronto abbastanza lungo e movimentato al quale Daniele Galloppa ha preferito non partecipare (forse in segno di protesta). Manenti ha garantito che i soldi degli stipendi ci sono e arriveranno, ma i ragazzi di Donadoni hanno ribattuto che finora non hanno visto un euro e che il CRO bancario, il codice di undici cifre che dovrebbe fare riferimento alle operazioni, fornito dallo stesso Manenti ai giocatori non è regolare. È bastato che qualche giocatore entrasse nella filiale del Monte Paschi e chiedesse la verifica del codice per scoprire che quei numeri valevano, più o meno, quanto quelli del Lotto. Se non ci saranno improvvise (e al momento improbabili) svolte, lunedì partiranno le raccomandate dei tesserati che chiederanno la messa in mora del Parma Fc. La società avrà venti giorni di tempo per mettersi in regola e pagare gli stipendi. Nel frattempo procede l’inchiesta della Procura: il 19 marzo si discuterà l’istanza di fallimento. 

    LA FURIA DI LUCARELLI - Il capitano del Parma Alessandro Lucarelli è tornato a parlare del caos societario che continua a ritardare il pagamento degli stipendi arretrati: "Ieri abbiamo parlato con il Presidente, ci ha spiegato che il problema è fare arrivare i soldi. Ci ha detto che ci sono, ma ormai la pazienza la stiamo perdendo. E' arrivato il momento dei fatti anche perché abbiamo dato una scadenza precisa. Adesso dobbiamo muoverci da squadra. La presenza della FIGC? Mi viene da ridere, perché si è parlato di partita a rischio con l'Udinese e ora c'è da capire se tengono al Parma o solo alla regolarità del campionato. Ora ci parliamo, vediamo che dicono. Abbiamo superato il limite, sembra che qualcuno si sia svegliato però...".

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