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Parma: si scrive Taci, si legge Ghirardi
Ma partiamo dall'inizio; Tommaso Ghirardi diventa proprietario e presidente del Parma calcio nel 2007 quando si impossessa della società post fallimento parmalat e soprattutto del centro sportivo di collecchio, una delle poche cittadelle calcistiche all'avanguardia in Italia. Nei suoi 7 anni di proprietà si distingue soprattutto per non essere all'altezza di gestire da un punto di vista economico il club. Nonostante Parma sia rimasta quell'isola felice dove far crescere i campioni in erba (basti pensare alle esplosioni di Giuseppe Rossi e Seba Giovinco) il club non è mai riuscito a far fruttare al meglio questi tesoretti. Basti ricordare il record storico che difficilmente verrà battuto in futuro: 226 tesserati in un unica stagione roba da far invidia alle selezioni di X Factor.
Ma la situazione più difficile da comprendere è il passaggio di proprietà alla fantomatica cordata russo cipriota. Se fosse vera dovrebbe fare la corsa ad acquistare il club, un po' come tutti quei Russi che oggi hanno preso d'assalto i centri commerciali e supermercati per paura di nuove svalutazioni del rublo. La moneta russa nell'ultima settimana è crollata del 30% nei confronti dell'euro e questo sta a significare che i 6/7 milioni che Ghirardi incasserebbe, più i 30 milioni circa di debiti in una sola settimana causa la crisi petrolifera russa, sono diventati circa 50. Spendere tutti questi soldi per poi rimanere all'ombra di gioiellieri e avvocati sembra paradossale. Tutto porta a pensare che il vero acquirente sia il petroliere Taci con tutti i dubbi che circondano questa figura dopo i mancati acquisti di Milan, Genoa e Bologna. Ma la partita è ancora tutta aperta con la figura di Ghirardi ancora ben salda in sella per il totale disappunto del tifoso della curva ma sopratutto del parmigiano che frequenta la tribuna petitot.
Attilio Rapaci