Parma: Ghirardi ha pagato i dipendenti fino al 9 dicembre?
Mentre la vicenda del Parma calcio si arricchisce di ora in ora di nuovi scenari, oggi il quotidiano Bresciaoggi ha pubblicato un documento sottoscritto dai dipendenti della società ducale che attesta il pagamento degli stipendi fino al 9 dicembre scorso, come sostenuto da Tommaso Ghirardi nei giorni scorsi.
“La procura di Parma ha incontrato la Direzione distrettuale antimafia e non si escludono contatti con altre inchieste. Altre figure sarebbero legate al club ducale nell’indagine condotta dai pm Paola Dal Monte, Giuseppe Amara e Umberto Asiello. I magistrati ipotizzerebbero che alla base del dissesto ci possano essere condotte illecite e presunte distrazioni. A tal proposito i tre, accompagnati dal procuratore capo di Parma, Antonio Salvatore Rustico, hanno incontrato ieri a Bologna il capo della direzione distrettuale antimafia Roberto Alfonso, perché capitali di dubbia provenienza sarebbero stati veicolati all’interno del club. Non è escluso che altri personaggi si possano essere avvicinati al Parma nelle ultime settimane, persone già nel mirino degli inquirenti bolognesi. Lo scenario è in continua evoluzione in attesa dell’udienza del 19 marzo, quando il Tribunale deciderà sulla richiesta di fallimento presentata il 17 febbraio scorso dalla stessa procura. «Fallimento della società per le inadempienze fiscali verso l’erario di 16 milioni e 746 mila euro, di cui 8 milioni e 443 mila euro riguardano redditi da lavoro dipendente, e 7 milioni e 218 mila euro l’Irap». Stipendi e contributi, quindi. Gli stessi che oggi, per la prima volta, emergono però come «pagati al 9 dicembre 2014» proprio dalla gestione Ghirardi.
Il documento, che dovra essere acquisito come prova nell’ambito dell’eventuale indagine, potrebbe spostare l’orizzonte della colpa da Ghirardi ad altri soggetti. Quindi a Rezart Taci o a Giampiero Manenti, i titolari delle gestioni successive a quella dell’imprenditore di Carpenedolo. Che continua a restare in silenzio, in attesa di essere convocato – qualora il Parma fallisse, l’indagine fosse confermata e l’avviso di garanzia notificato – per essere ascoltato sui fatti. Da qui ad allora restano aperti numerosi scenari. In primis quello del fallimento, vero nodo cruciale della vicenda, al di là di ogni speculazione”.