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    Parma, D'Aversa: 'Inglese recuperato, ecco quando torna Gervinho. L'obiettivo resta la salvezza'

    Parma, D'Aversa: 'Inglese recuperato, ecco quando torna Gervinho. L'obiettivo resta la salvezza'

    Il tecnico del Parma Roberto D'Aversa presenta in conferenza stampa la sfida con la Lazio: "A livello psicofisico la situazione è ottimale, in questi dieci giorni i ragazzi hanno spinto molto e mi auguro che questa intensità vista in allenamento venga riproposta in campo domani. Gervinho? Da due giorni si allena con la squadra ma ieri, dopo aver parlato con lui, si è deciso di fare una programmazione per la partita con l'Atalanta: sta bene, ma la condizione fisica non è al meglio quindi si è deciso di non rischiarlo con la Lazio. La risonanza non è ancora pulitissima, niente convocazione. Inglese? E' rientrato con la squadra, ha un problemino ma è arruolabile, recuperato lui come Scozzarella. Lazio? Squadra forte, ha mantenuto gli stessi giocatori di un'estate fa, quando sono arrivati a dieci minuti dalla Champions. Sono stati bravi a non cedere Milinkovic e Immobile, sarà una gara complicata ma lo sapevamo, sarà sicuramente bella davanti a un pubblico numeroso. Il nostro obiettivo resta sempre la salvezza, domani cercheremo di fare punti a prescindere dall'avversario. Sosta? C'è per noi come per loro, tre giorni di stop sono serviti per staccare a livello mentale visto che avevamo spinto molto. Ottima partenza? Ininfluente, lavoriamo sulla settimana indipendentemente dall'obiettivo a lungo termine. Ora pensiamo solo alla Lazio, non dobbiamo pensare di esser bravi e quindi fermarci. Spensieratezza l'arma in più? A parte venti minuti con la squadra ha sempre fatto il suo dovere in campo. Difficoltà a ivello numerico? A centrocampo siamo sempre stati abbastanza contati come numero. Questa squadra ha fatto bene con la forza del gruppo, penso a come abbiamo vinto a Genova nonostantetutte le assenze. Meriterebbero tutti di giocare in questo collettivo. Club di tifosi intitolato a me? Nel momento in cui Parma aveva deciso di cambiare allenatore, nell'anno della Serie C, la piazza si aspettava un altro nome. Io allenavo soltanto da due stagioni. Lo capisco, era una cosa abbastanza normale. La gratificazione per questa intitolazione va condivisa con il mio staff, con i giocatori e con la piazza stessa. Mi ha stupito il senso di appartenenza di quest'ultima, con i tifosi sempre presenti in massa nonostante la ripartenza dal basso. Il rapporto umano sicuramente si è rinforzato, la mia famiglia vive qui. Al di là dell'aspetto professionale, che può essere soggettivo, mi fa piacere che mi apprezzi come uomo. Grazie a tutti i tifosi".

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